Le azioni illiberali del governo Meloni ormai non si contano più. Ma non ci piegherete

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Le azioni illiberali, coercitive, lesive dei diritti fondamentali garantiti dalla costituzione da parte del governo Meloni ormai non si contano più. La Rai, che si muove in modo molto più simile alla Tass di sovietica memoria che non ai servizi pubblici dei paesi europei – e scusate se lo rivendico ma io la storia della Rai la conosco molto bene – è non il megafono ma il servo della capocratura meloniana. La partita principale in gioco è la nostra costituzione democratica, anche l’attacco ai media ruota intorno al premierato ed è scoperto, inconfutabile. Dunque i media devono essere asserviti tutti e bisogna abbattere le sacche, per fortuna ancora consistenti, di resistenza. Serena Bortone ha denunciato la censura a Scurati e quindi deve essere punita. E’ una interna Rai da decenni, il licenziamento è complicato, allora le faccio il provvedimento disciplinare e la emargino. Colpire uno per educarne cento. L’abbiamo già sentita purtroppo. La maggioranza dei giornalisti Rai sciopera sacrosantamente per il diritto alla libertà di informazione, e i direttori servi convocano i giornalisti del sindacato giallo, gli fanno fare anche tre turni, e cercano di boicottare lo sciopero. Manifestiamo davanti al cavallo ormai davvero morente di Viale Mazzini, a Saxa Rubra, a Via Teulada. Facciamoci vedere. Ci siamo, non ci piegherete. Totale solidarietà a Serena Bortone, a tutti i colleghi che mantengono la schiena dritta in ogni testata, ai precari che rischiano più di tutti, agli amici sindacalisti che vivono una stagione difficilissima.


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