Fasciotroll all’attacco di Beppe Giulietti. Ma chi muove i fili?

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Non si era mai fermata la macchina della denigrazione con toni apertamene fascisti contro il nostro coordinatore Giuseppe Giulietti. Ma nelle ultime ore è ripresa, più violenta che mai. A scatenare le ire di troll evidentissimi è stato un post su Ilaria Salis, anch’ella assai odiata da anonimi animatori dell’odio social.
Questo è il post di Giulietti apparso su X: “Non hanno mai manifestato solidarietà a #ilariasalis,ma ora pretendono che lei, il padre, gli amici la manifestino al governo italiano, farsa o tragedia?”. Una critica legittima e provata dai fatti delle ultime settimane. Insomma un post da giornalista, qual è il collega Beppe Giulietti. Invece è stato letteralmente seguito da insulti volgari, richiami al Pci, ossequi e difesa di un governo che, nei fatti provati da immagini, ha consentito che una cittadina italiana, ancora presunta innocente, fosse portata incatenata in un’aula di giustizia europea. Per quanto l’Ungheria di Orban sia piuttosto lontana dai principi cardine dell’Unione Europea. 
Il primo a sottolineare l’anomalia dei costanti insulti sotto ai post di Giulietti è stato un altro giornalista bersagliato sui social, Nico Piro. Che scrive sempre su X:  “In un Paese normale (figurarsi in uno ossessionato dalla disinformazione) si dovrebbe indagare su chi finanzia e gestisce la macchina #fasciotroll che si attiva ad ogni post di @BeppeGiulietti e ora colpisce anche @USIGRai
@il_pucciarelli riferendosi a quanto sta avvenendo nella rete a proposito delle iniziative di UsigRai, non ultima la manifestazione del 16 maggio, e a Matteo Pucciarelli, il collega di Repubblica preso di mira da (sempre anonimi) sostenitori del generale Roberto Vannacci e delle sue tesi discriminatorie e fuori dal tempo.
La domanda di fondo è: sono davvero troll isolati o si tratta di batterie pagate, con quali soldi ancora non è chiaro? Nonostante sia assai facile individuare gli odiatori della rete, basta indagare.
In Italia è ancora possibile esprimere un’opinione corroborata da fatti, oppure la melassa del consenso al Governo sta coprendo davvero tutto?
Giulietti non è uno qualunque, è un giornalista autorevole, un attivista dei diritti umani, ha ricoperto la massima carica di rappresentanza della stampa italiana e sono probabilmente questi i motivi per i quali c’è un ordine preciso di attaccarlo, tramite i soliti ignoti burattini spediti nella rete.

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