Giulietti: “E adesso qualcuno chiarisca quel fermo”. Il sindacato: atto molto grave

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“Il fermo del cronista de Il mattino Di Padova, Edoardo Fioretto, rappresenta un atto gravissimo. Non vi era motivo alcuno per procedere al fermo. E non bastano tardive scuse e imbarazzate spiegazioni. Il Ministero degli Interni e i vigilanti hanno il dovere di inviare una ispezione immediata. Dal momento che i governanti propongo leggi bavaglio, multe e carcere per i cronisti, quando saranno approvate norme per punite chi molesta la libertà di informazione? A meno che dopo i bavagli non siano in arrivo anche le manette contro croniste cronisti sgraditi”. E’ quanto dichiara Giuseppe Giulietti, coordinatore nazionale dei Presidi di Articolo 21.
Come si sa la vicenda è stata denunciata da Il Mattino di Padova che ha spiegato come il collaboratore Edoardo Fioretto venerdì pomeriggio si trovasse a Palazzo Zabarella a Padova e lì è stato prelevato insieme agli attivisti di Ultima Generazione che avevano annunciato un’iniziativa. Il cronista è stato trattenuto per quattro ore senza poter parlare con l’avvocata della testata a cui non è stato concesso di sapere cosa stava accadendo. Secondo quanto riportato dal quotidiano Fioretto non ha avuto la possibilità di usare il cellulare per comunicare con la redazione, con l’avvocato, con i familiari. Alle 20 gli è stato concesso di andare via senza alcun verbale di contestazione. Sulla vicenda è intervenuto il Sindacato Giornalisti del Veneto per denunciarne la gravità e chiedere immediata chiarezza sottolineando come il diritto di cronaca sia “un valore per la comunità e un presidio di democrazia che non può essere in alcun modo limitato o soppresso”. Chiarezza viene chiesta anche dal Cdr del Gruppo Nem.


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