Gender Gap. Dalla Campania le iniziative per abbattere le disparità in ambito lavorativo

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Loredana Raia, classe ’67, una laurea in scienze e tecniche delle amministrazioni pubbliche, vanta una notevole esperienza di militanza politica tra le fila del partito democratico e oggi ricopre il ruolo di vicepresidente del Consiglio regionale della Campania.
Un ruolo questo che ha voluto e saputo coniugare con l’ambizione non semplice di lavorare “da donna, per le donne”. L’abbiamo incontrata in occasione dell’iniziativa promossa dal Pd qualianese per la giornata internazionale della donna.

Com’è la situazione delle donne oggi, in Campania?
Una situazione non ancora rosea come vorremmo ma stiamo lavorando insieme perché cambi. Insieme, uomini e donne. Dobbiamo allearci con gli uomini o meglio gli uomini devono allearsi con noi perché, è evidente, nella storia c’è stato un processo ad escludendum, dal punto di vista storico e politico. Oggi più che mai è necessario capire che non c’è lotta tra i due generi ma che bisogna unirsi per accogliere la dualità rispettandola soprattutto quando dal governo centrale arrivano azioni per niente incoraggianti per chi come noi lotta per mantenere i diritti già conquistati e quelli da conquistare. Deve essere un postulato per tutti: non si può più rinunciare al contributo delle donne nella società se vogliamo davvero che cresca.

Eppure oggi si parla tanto di una società in cui la parità di genere che ieri era solo utopia è finalmente realtà…
Se ne parla, è vero, e si tace altro. Come ad esempio lo studio scientifico che sottolinea come occorrano ancora 131 anni per raggiungere le pari opportunità. Quindi è evidente come ci dobbiamo rimboccare le maniche perché le nostre figlie, le donne del futuro, devono poter scegliere e autodeterminarsi liberamente.

Con la Regione Campania a novembre avete avviato un progetto di decontribuzione per le aziende che assumono donne, che risultati si sono raggiunti e quali ancora si auspica di ottenere?
Lavoro in Regione Campania da donna e non posso che lavorare per le donne perché altrimenti che senso avrebbe stare nelle istituzioni se non ci si impegna per le donne e i giovani? Nel 2021 abbiamo dato vita ad una legge frutto di un confronto proficuo e franco tra donne e uomini. Alle aziende abbiamo sottolineato come conviene assumere una donna e non solo perché abbiamo messo in conto dei contributi economici o per la certificazione di parità (a parità di lavoro deve corrispondere parità di retribuzione) ma anche perché non si può rinunciare alla creatività e all’apporto che una donna sa dare in un’azienda. In quest’ottica l’anno scorso abbiamo emesso un bando cui hanno aderito oltre cento aziende che hanno assunto donne a tempo indeterminato.
Last but not least con l’assessore Marchiello sono state messe in campo delle misure di finanziamento per l’imprenditoria femminile con fondi pari a 25mila euro per progetto e partiremo a breve con gli orientamenti nei centri dell’impiego per aiutare le donne a non perdere simili occasioni.

Quale messaggio possiamo lasciare agli uomini e alle donne di oggi, proiettati e proiettate nel domani?
Più che un messaggio partirei da una parola: condivisione. Occorre che ci sia condivisione affinché il carico non sia tutto solo per le donne, come ha ricordato il Presidente Mattarella parlando di oneri occulti. Lancio da qui, da Qualiano, un patto con gli uomini perché sentano la necessità di fornire una spalla concreta alle loro compagne e iniziare a collaborare insieme. Altra pratica fondamentale, per tutti, è quella di smettere di voler parlare AI giovani e iniziare a parlare CON i giovani per costruire politiche in grado di rispondere realmente ai loro bisogni.


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