Bagliori

0 0
Il discorso del Presidente Mattarella nel Giorno della Memoria è stato uno dei rari atti istituzionali di elaborazione dei crimini fascisti, affinché l’assunzione di responsabilità collettiva porti al superamento di quella tragica stagione, non per rimozione, ma per pentimento costruttivo. Come dire che l’odio contro gli ebrei ci ha riguardato e da lì si deve partire se vogliamo chiudere i conti con quella stagione buia e ripartire dalle parole di sole della Costituzione.

Riconoscere la patologia è il primo passo per superarla. E questo, nelle parole di Mattarella, vale per l’Italia, ma è un monito che indirizza anche ad Israele per evitare che la sua sofferta storia sia oltraggiata dall’odierna strage di civili palestinesi; a cui invece deve riconoscere il diritto di una nazione, come – giustamente – ha rivendicato e ottenuto per sé. Il Presidente si conferma uomo saggio, immune dalle cataratte d’odio che producono bagliori in chi si illude di ottenere ordine e pace con la sopraffazione delle minoranze. Rara avis.

Iscriviti alla Newsletter di Articolo21