Giornalismo sotto attacco in Italia

Senza rete: indagine sulla salute mentale dei giornalisti in Italia. Il 40% dice di avere sindrome da burnout

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I risultati del primo questionario sul benessere psicologico dei giornalisti in Italia, prima puntata di una serie di inchieste di IrpiMedia, restituiscono l’immagine di un settore in cui il precariato è tra le principali cause di ansia e stress. Discriminazioni e molestie colpiscono una persona su tre, prevalentemente donne.
Sono 558 i giornalisti che hanno risposto al primo questionario sul benessere psicologico tra i giornalisti, sia assunti sia freelance. Tra i disturbi più comuni l’87% afferma di soffrire di stress, il 73% di ansia, il 68% sente un senso di inadeguatezza. Più del 40% denuncia la sindrome da burnout, attacchi di rabbia immotivati e dipendenza da internet e dai social network. Uno su tre parla esplicitamente di depressione. Problemi che si traducono in disturbi alimentari (28% dei rispondenti), attacchi di panico (27%), difficoltà nelle relazioni di coppia (26%). Il 15% dice di aver subito disturbi da stress post traumatico.
I risultati dell’inchiesta, svolta per nove mesi da Alice Facchini, sono stati raccolti da IrpiMedia in un’inchiesta in tre puntate, dove si parlerà di risultati, di storie personali e di possibili soluzioni. La Casagit, la cassa autonoma dei giornalisti, e il Consiglio nazionale ordine psicologi (Cnop) stanno conducendo una ricerca su argomenti simili tra i giornalisti contrattualizzati. Sono esclusi però i freelance, che invece hanno risposto alla ricerca IrpiMedia. A compilare il questionario, infatti, sono stati per la maggior parte liberi professionisti: prevalentemente donne (55%), e in larga maggioranza con meno di 45 anni (77%).
Tra i fattori che influiscono «abbastanza» o «molto» nelle condizioni di benessere psicologico al primo posto ci sono i compensi troppo bassi, segue all’83% la precarietà lavorativa e al terzo posto, con il 76%, l’obbligo di essere sempre connessi e reperibili.
Nel secondo episodio della serie, parleranno, in forma anonima, i colleghi che hanno voluto condividere le proprie storie di disagio. Nella terza e ultima puntata affronteremo possibili soluzioni per un tema che sta diventando sempre più urgente.
La serie di inchiesta #cometisenti uscirà sul sito www.irpimedia.irpi.eu in tre puntate l’11, il 13 e il 15 dicembre. Qui il link all’editoriale di apertura e alla prima puntata.

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