Qualunque cosa accada, «vado a vedere».  Otto anni senza Adele Cambria, giornalista ribelle e maestra di vita

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È stata un fiore della mia terra, Adele Cambria. Gravida di bellezza, spine e ribellione. Crescere a Reggio Calabria e inseguire altrove la propria libertà, sempre sulla strada maestra: studiare, capire, emanciparsi. A Messina prima, a Roma e Milano poi, come tante tantissime di noi.
«Quando una persona si avvia sulla strada del potere, io mi cancello». Percorrendo all’impazzata la strada impervia del giornalismo italiano, insieme a Camila Cederna e Oriana Fallaci, Adele è tra le prime donne a scrivere per le grandi testate. Senza amai dismettere quell’abito qualche volta scomodo e non sempre alla moda che è l’indipendenza. L’abito perfetto per chi rifiuta il potere e ogni etichetta obbligata. In più di mezzo secolo di carriera ha prestato la sua penna, i suoi occhi e i suoi pensieri per Il Mondo di Pannunzio, Paese seraIl Giorno, La Stampa, Il Messaggero, L’Espresso, L’Europeo, L’Unità, Il Manifesto. E poi i libri, i documentari, il teatro, la televisione.
Maestra di vita per molte di noi, Adele Cambria è stata luce, un faro di emancipazione e indipendenza in una terra che fa sempre fatica ad accettare che una donna possa pensare, criticare, costruire e de-costruire. Di esistere e resistere. Di scrivere e dimettersi. Scombinare ogni cosa, se necessario.
Quando la incontrai, molti anni fa a Roma, mi presentarono come una giovane giornalista e lei mi sorrise di un sorriso dolce e luminoso. «Sono di Reggio», aggiunsi io, sperando di scavare più a fondo in quella luce. E indovinai. Il legame con la nostra città, l’amore per la sua bellezze e la denuncia dei suoi  mali, fu per me il miglior biglietto da visita possibile.
Oggi, a otto anni dalla sua scomparsa, le donne della sua città chiedono che uno dei luoghi più evidenti e simbolici di Reggio, la nuova via marina cosiddetta “Parco lineare Sud”, venga intitolato proprio a lei. Ad Adele Cambria, fiore di questa terra che ha saputo portare la bellezza, il coraggio e la denuncia di una donna del Sud in ogni dove.
Ps. le forze politiche, sociali, intellettuali nonché le cittadine e i cittadini di Reggio Calabria possono aderire a questa iniziativa inviando una mail a: udireggiocalabria@gmail.com

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