Torino, come morire di lavoro

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Altri cinque morti nel torinese, cinque operai che stavano lavorando vicino alla linea ferroviaria, travolti da un treno.
Saranno le indagini a chiarire la dinamica e a individuare responsabilità ed eventuali errori umani.
Quello che sconvolge è l’impressionante sequela quotidiana di morti e di feriti, una strage che non discende dalla avversa volontà degli dei, ma, spesso, troppo spesso, da incuria, mancata manutenzione, scarsa attenzione alla sicurezza, indifferenze alle denunce delle organizzazioni sindacali e dei delegati alla sicurezza.
Oggi sarà la giornata dei comunicati, dello sdegno, della pieta.
Quella che non arriva mai è la giornata della “tolleranza zero”
Lo spirito dei tempi prevede il pugno duro contro gli ultimi, i disperati, i migranti, i poveri e i morti sul lavoro rientrano quasi sempre in queste categorie.
Queste stragi non chiamano in causa l’ordine pubblico , ma piuttosto l’ordine sociale
e per questo non servono agli imprenditori della paura e ai cacciatori di consenso.
Oggi sarà il giorno delle lacrime di coccodrillo, sino alla prossima strage.


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