La Costituzione italiana è comunista?

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E’ purtroppo arrivato il momento di porci questa domanda: per la destra che attualmente è al governo in Italia la Costituzione sulla quale hanno giurato è comunista?

Stando agli attacchi scomposti di politici e giornali di destra che si susseguono in queste ore sembra proprio di si. Rivendicare la libertà di espressione secondo l’articolo 21 della Costituzione è una forma di comunismo. Siamo in molti, quindi, moltissimi comunisti come, per gli stessi politici e giornalisti che lo affermano oggi, lo erano anni addietro Enzo Biagi, Indro Montanelli, Ferruccio de Bortoli, Alfredo Pieroni,  Federico Orlando e si potrebbe fare una sfilza interminabile di nomi che il comunismo lo hanno avversato e combattuto ma che difendendo la Costituzione per questi estremisti lo sono diventati. Il rispetto per le istituzioni mi trattiene dal pensare che ci siano politici di destra che ritengono comunista la più alta carica dello stato.

Il problema è sempre lo stesso: si chiama Costituzione antifascista. La parola proibita, l’essenza del tutto, il tabù irrinunciabile per il quale non si può fare alcuna concessione. Giorgia Meloni e il suo partito la parola antifascismo non la pronunceranno mai. E cercheranno senza sosta di riscrivere la storia d’Italia non solo e non tanto della prima ma soprattutto della seconda metà del Novecento. De Angelis docet.

Purtroppo per loro la Repubblica italiana e la sua Costituzione sono antifasciste. Purtroppo la Repubblica italiana ha un vice presidente del senato che minaccia il presidente della Federazione della Stampa di inseguirlo anche sotto casa accusandolo di inesistenti violazioni contrattuali.

Purtroppo il principale giornale organo di questa destra  scrive che in democrazia chi vince comanda. In democrazia invece chi vince governa nell’interesse di tutti i cittadini.


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