Festa Articolo21 è come ogni anno un importante momento di confronto

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La festa di Articolo21 è come ogni anno anche un importante momento di confronto  e valutazione sullo stato dell’informazione nel nostro Paese.

Da Parte dell’Usigrai il ringraziamento a tutta articolo 21, a partire dal Presidente, per le tante iniziative sulla libertà di stampa e contro i bavagli all’informazione con le quali si è tenuto vivo il dibattito su temi che hanno a che fare non solo con il lavoro di tutti noi ma soprattutto con il diritto dei cittadini ad essere informati; diritto messo in pericolo da norme liberticide che hanno un effetto intimidatorio sui giornalisti, come le querele bavaglio, e limitano la circolazione delle informazioni quando prendono la forma delle riforme Cartabia sulla presunzione di innocenza, e Nordio sulle intercettazioni.

Il 12 sera alle 20 io sarò in Commissione di Vigilanza Rai a Palazzo San Macuto,  a rappresentare l’Usigrai e la FNSI, nell’audizione convocata per discutere del Contratto di Servizio della Rai.

Si tratta di un documento che, per quello che è dato sapere oggi – non abbiamo ancora ufficialmente un testo su cui elaborare le nostre riflessioni- manca di parti significative rispetto al precedente contratto di Servizio. Così come è mancata al momento una fase di condivisione e coinvolgimento delle rappresentanze sociali nell’elaborazione del testo di contratto, cosa che avevamo chiesto pubblicamente in un convegno esattamente un anno fa al Cnel con la più ampia partecipazione delle parti sociali, delle organizzazioni dei giornalisti, delle istituzioni.

Risulta siano spariti dal testo inviato al MiMiT, temi di primaria rilevanza sociale, quale l’impegno a diffondere i valori dell’accoglienza e dell’inclusione. Così come è sparito dal testo il riferimento alla valorizzazione della tradizione del giornalismo di inchiesta della Rai.

Non sorprende così che la promozione della conoscenza della Costituzione e del trattato dell’Unione Europea siano finiti in un allegato, mentre tra gli obiettivi generali del Contratto di Servizio troviamo la promozione della dieta Mediterranea.

Manca in questo contratto di servizio un riferimento importante rispetto al precedente che prevedeva l’impegno per la Rai a definire un piano specifico per perseguire l’obiettivo di stabilizzare il personale con contratti a tempo determinato o di collaborazione continuativa; si tratta di un’assenza che pesa sul piano sindacale perché crediamo nella necessità di un lavoro stabile e di un giusto contratto per chi lavora alla Rai, convinti come siamo che con i soldi pubblici non si debba alimentare il precariato.

In una Rai che non sa ancora se avrà e in che forma le risorse necessarie per andare avanti stiamo assistendo invece a nuovi e numerosi arrivi dall’esterno che faranno lievitare i costi  e le chiamate per prime utilizzazioni nei programmi  mentre restano al palo tante professionalità interne che non hanno percorsi di crescita in grado di valorizzare le loro capacità e il prodotto dell’Azienda.

Intanto le recenti nomine con il ricambio di quasi tutte le Direzioni porteranno a decine di nuovi Vicedirettori con il solito balletto per sistemare chi è stato fatto fuori.

Il tutto mentre La Commissione Europea ci ricorda nella Relazione sullo Stato di Diritto 2023 che “non si constatano sviluppi per quanto riguarda il quadro normativo che disciplina la governance e i sistemi di finanziamento dei mezzi di informazione del servizio pubblico RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.a. (RAI), malgrado l’esigenza, menzionata nella relazione sullo Stato di diritto 2022 e nell’Osservatorio del pluralismo dei media (Media Pluralism Monitor, MPM) 2023, di una riforma che permetta alla RAI di resistere meglio ai rischi di influenze politiche e dipendenza finanziaria nei confronti del governo”.

Non sfugge che le recenti nomine dei vertici e  l’incertezza sul canone -in bilico rispetto al sistema di riscossione e al suo importo-  vanno nella direzione opposta rispetto a quanto chiede l’Europa e questo non è un buon segnale per l’indipendenza e l’autonomia della Rai.

Serve in questo momento la massima attenzione da parte di tutta la comunità dei giornalisti sul futuro della Rai servizio pubblico, un’azienda che in quadro complessivo dell’editoria in forte crisi garantisce ancora posti di lavoro e contratti con procedure trasparenti come i concorsi pubblici fortemente voluti dall’Usigrai. Su questo ultimo punto dobbiamo registrare al momento un rinvio da parte dei vertici rispetto alla nostra richiesta di una nuova selezione che garantisca gli organici necessari e accessi trasparenti per le redazioni di Tg e Generi.

Detto questo, ringrazio ancora tutte e tutti per l’attività svolta e vi raggiungerò alla festa appena finita l’audizione in Vigilanza.

Un Caro Saluto


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