Cibo e sfruttamento made in Lombardia: perché dobbiamo leggere il Rapporto di Terra!

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Cibo e sfruttamento – Made in Lombardia è l’ultimo report dell’Associazione Terra! sul caporalato e sulle filiere del cibo in Lombardia.
Da anni Terra! indaga e denuncia gli squilibri della filiera agroalimentare, mettendo in campo proposte per trasformare i sistemi alimentari.

Il caporalato, per Terra!, non è tanto un fenomeno migratorio, ma la risultante di meccanismi iniqui in atto nel mercato agroalimentare, dominato dalla
Grande distribuzione Organizzata, che fa e impone i prezzi ai produttori, determinando a cascata una compressione dei diritti sui più deboli della catena, i lavoratori.

Come tale, il caporalato non ha bandiera e non può essere associato esclusivamente al sud del nostro paese o dell’Europa, come spesso accade.
Come Terra! ribadisce dal 2015, il caporalato è un fenomeno strutturale che riguarda l’intero paese. E come tale va affrontato.
Per farlo, l’associazione, insieme ad un team di ricerca composto dai giornalisti Maurizio Franco, Filippo Poltronieri e il fotografo Giovanni Culmone, ha indagato tre filiere che contribuiscono a rendere la Lombardia la prima regione dell’agro alimentare italiano: i meloni, le insalate in busta (quarta gamma) e i suini. E lo ha fatto nel bel mezzo di una crisi energetica e inflattiva impetuosa, che ha messo in crisi un modello produttivo che sembrava infallibile.

Un lavoro di inchiesta sul campo, dove si raccolgono le voci di tutti gli operatori- dai lavoratori alle grandi aziende alle forze di polizia- necessario per comprendere la debolezza di un settore strategico per la nostra economia. Un settore raccontato spesso male, con una retorica sterile e sovranista, che andrebbe rafforzato e ripensato in una chiave di sostenibilità sociale e ambientale.

 

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