Siamo già all’Eiar e ai film Luce

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  • D Sono passate poche ore dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, per la quale proviamo umano rispetto  e pietà, e abbiamo la prova schiacciante di come in Italia sia dominante sui media televisivi il pensiero unico. Non si discostano molto i siti di tutte le testate giornalistiche, che però almeno in larga parte ricordano Berlusconi in tutte le sue sfaccettature, chi più chi meno.

Agghiacciante è quello che avviene in TV. L’apologia, le ricostruzioni false, le omissioni totali di gran parte di quello che ha fatto Silvio Berlusconi, una sorta di santificazione che forse stupisce perfino i suoi sostenitori.

Su tutti si distinguono il TG1 e il TG2 della Rai che superano di gran lunga perfino Canale 5 nella esaltazione del proprietario di Mediaset. Per non parlare dei giornali radio e di Rai news. L’uomo cheha sdoganato la destra (estrema), che con le sue emittenti è riuscito, attraverso una narrazione tossica, a cambiare la pelle di un paese e, ormai, di due generazioni che hanno conosciuto solo quel nefasto modello di antipolitica, di costruzione fittizia di nemici immaginari – i migranti –  di ribaltamento dei valori, di collusione con la malavita, di esaltazione delle diseguaglianze.  In pratica cinque reti nazionali stanno raccontando una realtà e una ricostruzione dei fatti che non esiste. Si parla di uno statista che ha riscritto la storia a Pratica di mare, di cui nessuna testata internazionale fa il minimo cenno, e non di un leader che ha rappresentato il primo vero esperimento populista al governo nelle moderne società occidentali, con le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti.

Le due parole ricorrenti sui media di tutto il mondo sono “scandal” e “showman” e non grande statista. Non serve altro commento.

Siamo già abbondantemente all’EIAR e ai film Luce senza che nessuna forza politica si muova per fermare questa deriva che presto sarà peggio di una democrazia autoritaria perché somiglierà sempre meno alla democrazia. In questo senso Silvio Berlusconi ha stravinto e bisogna dargliene atto. E nessuno si è opposto davvero. C’è un’immagine che racconta tutto in pochi secondi e che si è intravista anche oggi: è Bruno Vespa che bacia la mano di Berlusconi a “Porta a porta”. Ecco, non serve altro per spiegare perché siamo arrivati alle masserie del potere pagate dai cittadini italiani, tutti.

 

 

 

 

 

 

 


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