Sì, sono razzisti quelli che fischiano il deputato Aboubakar Soumahoro

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Si, sono razzisti.
Ci riferiamo a quei parlamentari della destra che ogni qual volta parla in aula il deputato Aboubakar Soumahoro cominciano a imitare se stessi, facendo i versi tipici delle peggiori curve calcistiche.
Ciascuno può pensare quello che vuole sulle vicende che hanno riguardato e riguardano il deputato Soumahoro, ma, sino a prova contraria, non risulta indagato e, ovviamente neppure condannato. Se ne deduce che chi lo fischia non lo fa in nome di una presunta “questione morale”.
Tra loro, infatti, e nei banchi ove siedono, non mancano rinviati a giudizio, indagati e, persino condannati in via definitiva.
Del resto hanno proclamato il lutto nazionale per una persona già condannata e che ospitava nella sua villa uno stalliere mafioso.
Non essendo animati dalla “questione morale” le ragioni vanno ritrovate nell’odio per un deputato che arriva dalla povertà e ha un altro colore della pelle, del resto si erano già esibiti, con altrettanta volgarità e cinismo, contro la ministra Cecile Kyenge.
Sarà il caso che i presidenti di turno, al primo ululato, fischino la fine della partita, o meglio della seduta e comincino a distribuire i cartellini rossi.
Questo è davvero uno di quei casi ove sarebbe auspicabile, anzi doverosa quella “tolleranza zero” spesso invocata dalla destra che odia il popolo.
Quei fischi,infine, ci fanno capire che , in Italia, la “sostituzione Erica” è assai più pericolosa e insistente “sostituzione etnica”


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