Dai campi profughi all’Africa, la solidarietà online degli italiani si estende in tutto il mondo

0 0

Le recenti emergenze naturali che si sono verificate in Italia, come l’alluvione in Emilia Romagna, che ha scatenato una lunga catena di donazioni, non ha distolto l’attenzione della solidarietà online dai numerosi progetti, sparsi in tutto il mondo, che necessitano di un supporto economico per avviarsi.

Sulla piattaforma GoFundMe ogni giorno organizzatori italiani fanno partire nuove raccolte fondi volte a sostenere iniziative umanitarie in ogni angolo del pianeta. Nei campi profughi di Schisto, in Grecia, e Kilis, al confine turco-siriano, decine di famiglie hanno bisogno di un aiuto concreto e immediato. Così, rispettivamente, Lisa, da Padova, e Tina, da Milano, hanno attivato due campagne solidali dopo aver visto con i loro occhi la disperazione delle persone ospitate in queste aree.

Sulla piattaforma vengono anche raccontate storie individuali che possono avere un lieto fine grazie alla generosità dei donatori. Due arrivano dalla Striscia di Gaza e riguardano due ragazze: Farah e Yasmine. La prima spera di diventare una pugilessa professionista che, grazie a una campagna partita da Roma, proverà a partecipare a un torneo in Ungheria. La seconda invece è una giovane pittrice che sogna di iscriversi alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Per farlo però serve un finanziamento iniziale: da lì l’idea di un fundraising online.

A pochi chilometri, a Gerusalemme, l’ospedale Alyn accoglie ogni anno centinaia di pazienti di tutto il mondo che, per patologie neonatali, malattia o incidente, non possono respirare autonomamente o non hanno mai imparato a farlo. Grazie alle numerose donazioni dall’Italia è stato acquistato un respiratore artificiale portatile per i bambini ricoverati nel centro.

Storie di riscatto e di speranza che non mancano mai in Africa, dove Emanuela, da Viterbo, sta aiutando Youssouph ad avviare un allevamento di polli per creare un’attività redditizia che permetta a lui e ai suoi fratelli di rimanere in Senegal.

Valentina, dalla provincia di Pisa, ha sposato il progetto Mamma Latte, nato per contrastare i gravi fenomeni di malnutrizione neonatale presenti nell’Africa orientale. I fondi raccolti mediante la sua campagna serviranno a creare workshop di informazione e sostegno per le madri delle ex zone di guerra ugandesi.

Territori, come quelli più rurali del Kenya, i cui abitanti hanno bisogno di tutto: dal cibo al materiale sanitario o scolastico. L’associazione “We’re all Africa” è sul campo da dieci anni ma necessita di finanziamenti per continuare il suo lavoro, al pari di “WeStillAlive”, attiva per fornire acqua potabile e pulita nel villaggio di Bulindi, nella Repubblica Democratica del Congo.

La presenza italiana in Africa, in termini di progetti umanitari, è costante. Padre Floriano, oggi 85enne, aveva vent’anni quando partì dal suo borgo ligure per la volta del Madagascar, dove ha costruito scuole, chiese e un impianto idroelettrico. I piloti di rally raid Francesca Gasperi e Maurizio Gerini stanno raccogliendo fondi per portare a termine i numerosi progetti di padre Floriano nel sud-est dell’isola. Al loro appello gli italiani hanno risposto presente, come fanno sempre quando si tratta di portare solidarietà nelle aree più sfortunate del pianeta.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21