Giornalismo sotto attacco in Italia

Il direttore di WikiLeaks ai ragazzi della marcia Perugia-Assisi: “La pace si ha solo raccontando la verità”.

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Non è una lotta per una persona, ma una lotta per una causa”. La causa è quella di Julian Assange  la frase è di Kristinn Hrafnsson direttore di WikiLeaks che ha partecipato nella sala della Conciliazione del Comune di Assisi all’iniziativa organizzata dall’associazione Articolo21, nell’ambito delle manifestazioni organizzate a latere della marcia per la pace Perugia-Assisi, per chiedere  la liberazione del fondatore di WikiLeaks. Assange da quattro anni è rinchiuso nel carcere di Belmarsh nel Regno Unito in attesa della sentenza che potrebbe estradarlo negli Stati Uniti dove rischia l’ergastolo per le accuse di cospirazione e spionaggio. La sua colpa aver fatto controinformazione denunciando i crimini di guerra da parte dell’esercito americano in Afghanistan ed Iraq.

Evitare tutto questo creando una sorta di scorta mediatica per mantenere sempre accesi i riflettori sul suo caso è l’impegno dell’associazione Articolo 21, ribadito dal coordinatore Giuseppe Giulietti, dalla portavoce Elisa Marincola  e dal presidente del comitato garanti Vincenzo Vita promotore della campagna “La mia voce per Assange”.

Pace e guerra non sono concetti astratti – ha detto il direttore Hrafnsson – la ragione per cui Assange si trova in prigione è perché ha raccontato la verità, mentre chi ha raccontato bugie ha ancora potere nei governi degli Stati che hanno prodotto quei crimini”.

Mentre parla sullo schermo scorrono le immagini di “Collateral Murder” il video pubblicato da WikiLeaks che mostra gli attacchi con elicotteri da parte dell’esercito americano contro civili iracheni.

“Per questo – ha continuato Hrafnsson rivolgendosi agli alunni delle scuole presenti in sala – la battaglia per Assange è per la libertà di tutti i giornalisti. Oggi siamo di nuovo in un periodo di guerra con tante bugie e tanta disinformazione. Ricordiamo che la guerra in Iraq è esplosa per una menzogna. Se le guerre, in genere, esplodono per delle menzogne, la pace si può avere solo con la verità”. Da qui l’invito ai ragazzi ad informarsi, a non dare mai nulla per scontato ed approfondire sempre ogni notizia che viene prodotta soprattutto dalle “veline” emanate dai governi. “Spesso – ha concluso il direttore di WikiLeaks- sono gli stessi giornalisti a fare da eco alle bugie dei governi, ma altri giornalisti, e sono tanti, cercano la verità e la raccontano. Per questo mai arrendersi”.

 


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