Un giorno di scuola restituito

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Un giorno di scuola restituito
Il passaggio di testimone della memoria alle giovani generazioni attraverso la relazione e l’incontro che tornano ad essere il cuore pulsante della scuola. Così più di otto decenni dopo sono tornate tra i banchi della scuola di Rondine le vittime delle leggi razziali fasciste  al fianco dei 31 studenti del quarto anno. Si chiama “La Scuola Restituita”, progetto realizzato da Rondine Cittadella della Pace di Arezzo in collaborazione con Ucei, l’Unione delle Comunità ebraiche italiane, che per un giorno ha riaperto le porte agli ex-studenti, oggi tutti ottantenni, di quella scuola negata dalla promulgazione del “Regio decreto legge 5 settembre 1938 n. 1390 per la difesa della razza nella scuola fascista” che ha impedito a quei bambini ebrei di allora il diritto allo studio e alla vita, “per la sola colpa di essere nati” ricorderà Liliana Segre.
All’appello, al quale oggi nessuno era assente, hanno risposto: Miriam Cividalli, fiorentina, poetessa e autrice, fra l’altro, del memoir “Perché qualcosa resti”, Lello Dell’Ariccia, uno dei testimoni del rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943 e oggi presidente di “Progetto Memoria”, Fabio Di Segni, da anni impegnato nella testimonianza in particolare nelle scuole, Claudio Fano, il cui padre fu ucciso alle Fosse Ardeatine e che all’epoca delle leggi razziali aveva nove anni, Ugo Foà, che aveva dieci anni e viveva a Napoli al tempo in cui vennero promulgate le leggi razziali, Carla Neppi Sadun, classe 1931, originaria di Ferrara, Gianni Polgar, nato a Fiume nel 1936 e residente a Roma dal 1939, Nando Tagliacozzo, romano, classe 1938, molto attivo nelle attività di testimonianza nelle scuole e di formazione degli insegnanti sui temi della Memoria. Connessa da remoto la Senatrice a vita Liliana Segre, ha voluto richiamare il primo ricordo drammatico della maestra: “Ho mica fatto io le leggi, rispose a mia madre, e se ne andò senza abbracciarmi”. Fu la prima porta chiusa. Poi ricordando la parola “indifferenza” incisa al memoriale della Shoah di Milano, ha aggiunto “Rondine non è indifferente, Rondine è fantastica, e la sua scuola di inclusione è il contrario di chi ti fa trovare la porta chiusa. Grazie Rondine”.
A portare avanti questa preziosa opera di testimonianza tra gli studenti italiani è il Progetto Memoria, fondato da Piero Terracina e oggi presieduto da Lello Dell’Ariccia, presente a Rondine. «Venendo a mancare, per ragioni d’età, i testimoni diretti di quei fatti – spiega Dell’Ariccia ad Avvenire – cerchiamo di coinvolgere i giovani, perché il cambiamento non può che passare da loro e perché non accada mai più che un governo possa pensare di appropriarsi, per legge, della vita altrui.». Scegliere di coltivare la Memoria affinché possa diventare patrimonio condiviso per costruire un futuro di pace. Questo è il cuore de La Scuola Restituita ma anche dell’impegno quotidiano di Rondine attraverso il proprio impegno, un fil ruoge ben delineato da Francesco Bei, “professore per un giorno”, vicedirettore del quotidiano La Repubblica: “perché la guerra nasce lentamente, nasce dalla costruzione del nemico, così come le Leggi Razziali furono pensate, scritte e emanate lentamente”. Un giorno di scuola restituito. 

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