Venezia 2021. “Illusioni perdute”, non delude la sintesi del capolavoro di Balzac sul mondo del giornalismo

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“Ilusioni perdute” è universalmente considerato il capolavoro del grande Honoré De Balzac, ambientato nella Francia dei primi decenni del 1800, racconta del mondo del giornalismo per lo più popolato di nobili ma soprattutto  di borghesi arricchiti, stato in ascesa dopo la rivoluzione francese, nel quale il giovane provinciale aspirante scrittore Honoré De Balzac si era con grande fatica inserito, aggiungendo un “De” al suo originario cognome plebeo per non  essere ritenuto un inferiore: esattamente quello che accade a Lucien De Rubempré, eroe de “Le illusioni perdute”.

Romanzo di formazione di oltre ‘700 pagine, nelle quali Balzac, “scrittore un tanto al chilo” come lui stesso si definì, ha riversato tanto della propria biografia e delle biografie di conoscenti. Affresco della Comédie humaine sulla classe intellettuale che nella Parigi del 1830/40 scalava il potere,  intramontabile per la precisione storica e la finissima indagine psicologica. Difficile, molto difficile da ricostruire in un film, senza dilapidarne l’essenziale profondità: come  accaduto, ad esempio, a una brutta trasposizione cinematografica di “Bel Ami” di  Guy De Maupassant, il cui protagonista è anch’esso arrampicatore e giornalista.

Xavier Giannoli miracolosamente riesce a non deludere gli appassionati di Honoré de Balzac, operando una sintesi, con qualche libertà narrativa, incentrata su ciò che il romanzo ha in comune con la nostra epoca: l’uso personale dell’informazione per fare carriera, il compiacere l’editore per la propria salvaguardia, le crociate faziose contro la parte avversa con l’uso di bugie, strumento già invalso ai tempi di Maria Antonietta, oggi fake news popolarissime sui social. L’animo umano non muta, purtroppo, con il mutare delle strutture e questo film, molto ben costruito, ha saputo trasmettere quel senso di eterno e universale che è insito in ogni capolavoro: spingendoci ad una riflessione più profonda, proprio perché la radice dei nostri vizi è un male cronico che viene da lontano.

 

Regia: Xavier Giannoli
Produzione: Curiosa Films (Olivier Delbosc), Gaumont, France 3 Cinéma
Durata: 144’
Lingua: Francese
Paesi: Francia
Interpreti: Benjamin Voisin, Cécile de France, Vincent Lacoste, Xavier Dolan, Salomé Dewaels, Jeanne Balibar, Gérard Depardieu, André Marcon, Louis-Do de Lencquesaing, Jean-François Stévenin
Sceneggiatura: Xavier Giannoli
Fotografia: Christophe Beaucarne
Montaggio: Cyril Nakache
Scenografia: Riton Dupire-Clément
Costumi: Pierre-Jean Larroque
Suono: François Musy, Renaud Musy, Didier Lozahic
Nota: dal romanzo “Illusions perdues” di Honoré de Balzac

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