È morto il collega Leopoldo Pietragnoli, giornalista attento e impegnato

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Lutto nel giornalismo veneto. Ci ha lasciato l’amico, prima che collega, Leopoldo Pietragnoli. Avrebbe compiuto 82 anni il prossimo 24 agosto. Con lui se ne va uno dei decani della professione, un uomo per bene, che ha interpretato il mestiere di giornalista al servizio dei cittadini, con spirito critico, duro quando serviva, sempre rispettoso dei lettori e ancor prima della verità dei fatti. Una presenza la sua discreta e al contempo energica in grado di spronare e motivare tanto il giornalista in erba quanto quello più navigato.
Sì perché Pietragnoli ha saputo intercettare e interpretare i cambiamenti che nel tempo hanno investito – per certi versi travolto – il modo di fare e di concepire l’informazione, con uno sguardo attento sia all’evoluzione normativa che alle ricadute occupazionali, preoccupandosi anche dei più deboli e dei più fragili cercando di dare loro voce e dignità e unendosi alle battaglie comuni nel dire no al precariato e allo sfruttamento
Ci mancherà Leo, come lo chiamavamo tutti, di casa nella sede di calle Pezzana in Campo San Polo a Venezia, con il suo impegno costante al servizio dei colleghi sia nell’Ordine, da tesoriere e da segretario, che nel Sindacato da attivo e da pensionato fino a quando le forze glielo hanno permesso. Mancheranno gli occhi curiosi, la battuta sferzante, la mano tesa all’incontro, il sorriso accogliente. E anche le critiche espresse mai con tono offensivo, ma per costruire o ricostruire: un lascito prezioso, questo, da custodire e da coltivare.
Pietragnoli per un anno e mezzo ha combattuto contro il  tumore con coraggio e con leggerezza circondato dall’amore e dalle cure della sua famiglia. Un caro amico, giornalista,  nell’apprendere la notizia ieri mattina, sabato 17 luglio, della sua morte ha detto commosso: «So che in questo triste momento avrebbe apprezzato il nostro saluto con una preghiera».
Alla moglie Renata e ai figli Maddalena e Lazzaro le sincere condoglianze e l’affettuoso abbraccio di tutto il Sindacato giornalisti Veneto e del Gruppo pensionati.
Giornalista professionista dal 1968, Pietragnoli aveva lavorato al Gazzettino dal 1966 al 1995 pressoché ininterrottamente nella Cronaca di Venezia, della quale è stato caposervizio dal 1984, curando in particolare i settori dell’amministrazione comunale, della cultura, della Chiesa, del turismo, e i temi della salvaguardia e dell’andamento demografico e socio-economico. Dal 1995 al 2010 aveva lavorato all’Ufficio Stampa del Comune di Venezia ed era stato addetto stampa del sindaco Massimo Cacciari dal 1995 al 2000 e dal 2005 al 2010 (dal 1996 al 2000 è stato anche addetto stampa della Commissione per la ricostruzione del Teatro La Fenice). E non si contano i suoi incarichi nell’associazionismo e nel volontariato, testimonianza di un attivismo civile piuttosto raro.


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