Nello Scavo a Rovigo, sul caso Report: “Giornalismo d’inchiesta, le fonti vanno tutelate”

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La sentenza con cui il Tar del Lazio ha ordinato alla redazione di Report di concedere l’accesso alle fonti utilizzate per realizzare un’inchiesta giornalistica sull’avvocato Andrea Mascetti, considerato vicino alla Lega e al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, costituisce un grave precedente per il giornalismo e la libertà di informazione perché sposta la questione dall’accertamento della verità a seguito di un’ipotesi di diffamazione, a termini puramente amministrativi ed equipara il giornalista a un dipendente pubblico imponendo di rivelargli le sorgenti d’informazione in sostanziale spregio dell’articolo 21 della Costituzione. Tra l’altro è molto dubbia la competenza di un tribunale amministrativo su una questione che avrebbe eventualmente risvolti penali.

Questo, in estrema sintesi, il pensiero di Nello Scavo, l’inviato speciale di Avvenire ospite ieri mattina a Rovigo di Associazione polesana della stampa, Sindacato giornalisti Veneto,  Articolo 21, Diocesi di Adria Rovigo e Festival Biblico. E’ stato il primo incontro pubblico in presenza dopo il lungo stop ai convegni imposto dalle regole antipandemia, un segno di speranza affinché si possa ritornare presto alla vita normale. Nonostante il caldo, decine di persone ai giardini delle Due Torri hanno ascoltato il racconto sulle difficoltà di svolgere il lavoro di cronista in teatro di guerra o di pericolo da parte del giornalista di Avvenire stimolato da Nicola Chiarini e presentato da Maurizio Romanato, entrambi giornalisti, ponendo anche domande sull’attività del noto autore di inchieste scottanti.

Le questioni etiche e l’atteggiamento del giornalista nel promuovere le conoscenze scegliendo le parole in modo che non favoriscano discorsi d’odio, sono state esemplificate toccando numerosi temi di attualità in occasione della giornata mondiale del Rifugiato con particolare riferimento alle trame che si nascondono dietro alle complesse questioni dei migranti. Le coraggiose inchieste di Nello Scavo, che lo hanno costretto a vivere sotto scorta a seguito delle minacce ricevute dalla criminalità organizzata, hanno messo in luce il torbido mondo degli intrecci tra mafie, trafficanti e politica, di cui sono vittime persone che cercano di uscire da una vita di pericoli e di stenti, di sfruttamento e di schiavitù, rischiando la vita in viaggi della speranza di migliaia di chilometri a piedi o sulle carrette del mare, pur essendo spesso oggetto di diffidenza e ostilità.

«Purtroppo sono questioni molto complesse – ha ricordato Nello Scavo – alle quali si danno spesso risposte sbagliate o insufficienti partendo dagli slogan dei politici e dai pregiudizi della gente. Molte azioni sul tema della migrazione e dell’accoglienza sono realizzate in funzione dei sondaggi in modo da trarne maggiore vantaggio in termini di consenso, oppure sotto ricatto da forme di criminalità alle quali non sono estranei o accondiscendenti alcuni governi». Ovvio il riferimento alle manovre effettuate da ambienti vicini al governo maltese e alla guardia costiera libica per dirottare migranti verso le acque territoriali italiane, e ai tentativi di screditare il lavoro della Guardia costiera italiana, di Frontex e delle Ong per il salvataggio in mare, addirittura prospettando il favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

I sistemi di identificazione e accoglienza sono molto più utili dei proclami sui respingimenti e sulle chiusure dei porti che non si sono mai verificate in concreto. Nello Scavo ha evidenziato i pregiudizi e le contraddizioni di coloro che affermano le radici cristiane dell’Europa, ma poi erigono muri e respingono i cristiani in fuga dalla Siria, oppure l’atteggiamento di carità e accoglienza che molte persone inizialmente diffidenti hanno assunto una volta trovatisi nelle condizioni di aiutare profughi e naufraghi. Ha messo infine in guardia dalle nuove emergenze umanitarie che si prospetteranno a seguito dello sfruttamento intensivo dei minerali utili all’informatica e all’attuazione delle politiche energetiche (coltran, litio ecc..). Nello Scavo, siciliano, ma residente al Nord, ha ringraziato gli organizzatori e il pubblico per l’accoglienza ricevuta e l’attenzione dimostrata nell’ora e mezza di dialogo.

Nella foto da sinistra Nicola Chiarini e Nello Scavo


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