“Non corpi, ma persone”. 8 febbraio, Giornata mondiale contro la tratta

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Quasi 2.000 vittime di tratta sono state assistite dalle Organizzazioni non governative italiane nel 2019. L’82% delle vittime sono donne, sfruttate nell’industria della prostituzione. Solo 42 trafficanti sono stati condannati. (Trafficking in Person Report 2020, Dipartimento di Stato Usa). Va ricordato che in Italia non esiste ancora una legge che riconosca la responsabilità dei clienti, nonostante le ripetute indicazioni europee in tal senso (ad es. la relazione della Commissione Europea sulla tratta, del 3/12/2018).

“Economia senza tratta di persone” è il tema scelto da papa Francesco per la settima edizione della Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone che dal 2015 si celebra ogni anno l’8 febbraio. Il 2021 accende così i riflettori su una delle principali cause della tratta, ossia il modello economico dominante, i cui limiti e contraddizioni sono acuiti dalla pandemia di Covid-19. La data scelta ricorda la memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, schiava bambina canonizzata il 1° ottobre 2000 da papa Giovanni Paolo II, e assunta a simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la schiavitù. Oltre che l’anniversario della scomparsa (nel 1947), l’8 febbraio di Giuseppina è anche l’onomastico. Il nome deriva dall’ebraico Yoseph, e ha il significato beneaugurale di “accresciuto da Dio”. Così è stato infatti per la famiglia di Giuseppe, papà di Gesù.

Nella prima Giornata, l’8 febbraio 2015, papa Francesco si esprimeva così: “Incoraggio quanti sono impegnati ad aiutare uomini, donne e bambini schiavizzati, sfruttati, abusati come strumenti di lavoro o di piacere, e spesso torturati e mutilati. Auspico che quanti hanno responsabilità di governo si adoperino con decisione a rimuovere le cause di questa vergognosa piaga, una piaga indegna di una società civile. Ognuno di noi si senta impegnato ad essere voce di questi nostri fratelli e sorelle, umiliati nella loro dignità”. Qualche mese dopo, il 25 settembre, a New York, nel Palazzo di Vetro dell’Onu, lo stesso papa Francesco richiamava i leader politici mondiali alla responsabilità: “Il mondo chiede con forza a tutti i governanti una volontà effettiva, pratica, costante (…), per vincere quanto prima il fenomeno dell’esclusione sociale ed economica, con le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, compresa la prostituzione, il traffico di droghe e di armi, il terrorismo e il crimine internazionale organizzato”.

Bergoglio ha affidato il coordinamento della Giornata mondiale a Talitha Kum, rete mondiale della vita consacrata impegnata contro la tratta. Lunedì 8 – dalle 10 alle 17, in diretta streaming (con traduzione live in cinque lingue) – ci sarà una maratona mondiale online, durante la quale si alterneranno momenti di preghiera e di riflessione, Parteciperà con due interventi (da Roma e da Firenze) la Comunità Papa Giovanni XXIII, il cui fondatore, don Oreste Benzi, già nel 1990 aveva a cuore questo dramma, che coinvolge donne, uomini e minori trafficati e sfruttati nell’industria della prostituzione. Nel 2020, l’associazione ha assistito 105 donne di cui due minorenni. La nazionalità prevalente è quella nigeriana, non mancano donne provenienti da Bulgaria, Romania, Costa d’Avorio.

Appuntamento speciale a Venezia dove l’8 febbraio, alle 17.30, presso l’oratorio di San Giovanni Battista di Rio Terà dei Catecumeni, a Dorsoduro, il patriarca Francesco Moraglia celebrerà la messa a pochi metri dalla grande Basilica della Madonna della Salute, dove santa Giuseppina Bakhita venne battezzata. La giovane, nata nel 1869 nel Darfur (Sudan occidentale), all’età di 9 anni fu rapita e resa schiava. Per tutta la vita, portò sul suo corpo 144 cicatrici, segno delle tragiche esperienze di violenza subite da bambina. Dopo una serie di vicissitudini, giunse a Venezia. Nella piccola chiesa si conserva ancora il fonte dove l’allora patriarca Domenico Agostino le amministrò i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, il 9 gennaio 1890. Il vicino convento dei Catecumeni era abitato dalle suore Canossiane, alle quali Bakhita, nel 1893, chiese di essere ammessa. Entrò nel noviziato e l’8 dicembre 1896 pronunciò i voti religiosi. Nel 1902 fu trasferita in un convento della congregazione canossiana a Schio (Vicenza), dove rimase tutta la vita, e dove il suo corpo riposa. La celebrazione veneziana, alla presenza delle suore dell’Istituto delle Salesie e delle Canossiane, sarà trasmessa in diretta televisiva da Antenna 3 (visibile sul sito e sul canale televisivo 13) alle ore 17.30. Altri eventi nelle diocesi di Modena, Ferrara, Genova, Lecce, Acireale (CT), Castellana Grotte (BA), Padova, Piacenza, Reggio Calabria, Siracusa, Scicli (RG), Treviso, e altre.

Numerose iniziative contemporanee attraverseranno i social network. Dalle 12.30 alle 13.15 ci si potrà aggiungere alla Twitterstorm organizzata da Talitha Kum. Si dovranno inviare almeno 5 tweet contenenti l’hashtag #PrayAgainstTrafficking. Nel sito preghieracontrotratta.org, si possono trovare tutte le informazioni.


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