Adelphi. “La fattoria del coup de vague”, ultimo gioiello di uno sterminato Simenon

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Con Maigret o senza Maigret, George Simenon ha scritto sempre, tutti i giorni, ha scritto tanti libri di tutti i generi quante donne si è portato a letto, anche queste di tutti i generi: cameriere, ballerine, turiste, cocottes, signore altolocate: lo ha raccontato minuziosamente in un’autobiografia personalissima, anche questa pubblicata da Adelphi. Il pezzo forte sono i quindici volumi I Maigret pubblicati qualche anno fa con cinque racconti a numero, solo qui settantacinque inchieste del commissario più famoso di Francia, che al cinema ebbe in patria il volto di Jean Gabin e da noi il non meno efficace Gino Cervi. Chi vuol leggere “tutto Maigret” con  questi volumoni è già a buon punto. Ma non creda di aver letto “tutto Simenon”.

La fattoria del coup de vague, ultimo gioiello di Adelphi di un interminabile Simenon, è una tragica storia d’amore sullo sfondo dei pescatori di ostriche e di cozze sulle spiagge battute e ribattute dell’alta marea dell’oceano. Il protagonista è un giovanottone benvoluto da tutti, soprattutto dalle due zie che lo hanno allevato e che accudiscono asfissianti. Quando incontra l’amore per il Nostro comincia il dramma: la ragazza, incinta, vuole abortire, lui la sposa per rimediare, ma…  Tutto si svolge intorno alla “fattoria del colpo di onda” dove il destino sembra seguire i ritmi del mare che viene e che va. Personaggi e storie che Simenon (lo ha scritto che aveva 35 anni) svilupperà in decine e decine di altri racconti dedicati alla gente semplice, contadini, pescatori, bottegai, in un continuo rincorrersi di storie di vita che ne hanno fatto uno scrittore fra i più sensibili e più amati del Novecento.    

“Davvero hai letto tutto Simenon?” ti chiede incredulo Roberto Cotroneo che dello scrittore franco-belga è grande ammiratore e gli ha dedicato un libro, Betty, che suona come un omaggio postumo di grande rispetto.  Chi può dire di aver letto “tutto” Simenon? Anche il lettore più appassionato si trova di tanto in tanto davanti ad un dubbio: ma questo l’ho già letto? E di rado è un doppione. Perché la prolificità di Simenon è proverbiale. Ha scritto per tutta la vita, prima nella natia Liegi da giornalista, cronista di nera in un giornale di provincia dove si è fatto le ossa e dove ha conosciuto quello che sarebbe diventato il suo commissario Maigret. Poi è passato ai settimanali (“La fattoria del coup de vague”, si legge nel risvolto di copertina, l’ha scritto  a Beynac, in Dordogna, nel 1938, ed è apparso prima a puntate sul settimanale Marianne, poi  in volume l’anno dopo), infine ai libri: si contano a centinaia i suoi racconti, non solo Maigret. Da noi è Adelphi che dal 1985 pubblica le opere di Simenon, di cui fra due anni saranno cento dalla nascita e i francesi non mancheranno di fare degnissime celebrazioni ad uno scrittore che più di altri ha rappresentato la Francia così minuziosamente, dal più piccolo posto di polizia alla più sperduta brasserie di periferia, dal paesino di pescatori sulla Senna ai campi di ostriche in Normandia, dalla piccola nobiltà di provincia alla più colorita malavita parigina.

Georges Simenon

La fattoria del coup de vague

Adelphi 2021

Pagg. 142 – euro 18,00

Ebook 9,99


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