Il movimento delle sardine: contro la politica dell’odio e l’attuale modello di sviluppo

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Chi saprà raccogliere le composte, civili e democratiche manifestazioni dal basso di Bologna e di Modena troverà un’ulteriore ispirazione politica per contrastare e rovesciare quel pensiero della destra sovranista e populista pericoloso per il futuro della democrazia rappresentativa della Repubblica.

I giovani sull’onda di un movimento geo-politico  generazionale più ampio, che coinvolge tante aree del mondo, si sono mossi utilizzando i social, dimostrando che il web può essere ben utilizzato per accrescere la democrazia e la partecipazione dei cittadini, onde sconfiggere le campagne dell’odio e della paura alimentate dalla destra sia moderata che estremista.

Quei giovani, auto-convocatisi tramite i social, fanno politica e vogliono non solo la sconfitta della paura dell’odio ma il rovesciamento dell’attuale modello di sviluppo, dominato a livello planetario da poteri globalizzati che sfuggono al controllo democratico. La risposta che i giovani rivendicano non prefigura la chiusura nazionalista, ma l’affermazione della governance democratica a livello mondiale, l’integrazione e l’accoglienza dei migranti, la tolleranza e il rispetto delle varie culture.

La globalizzazione senza alcun controllo democratico, né sovranazionale né nazionale, ha accresciuto a dismisura le diseguaglianze interne a ogni paese e a livello planetario tra le varie aree. Ciò presuppone che tale questione sia prioritaria e sia accompagnata dall’ampliamento dei diritti civili e del Welfare State.

In questi ultimi decenni, soggiogata  dal pensiero unico del neoliberismo, anche la sinistra non ha saputo elaborare un’alternativa  alle scelte imposte dal potere multinazionale ed espresse dalla Banca Mondiale, dal Fondo Monetario e dalla Banca Centrale Europea attraverso le politiche dell’austerità, e imposte anche durante la fase recessiva dell’economia mondiale. Il sovranismo e il populismo hanno saputo raccogliere la paura delle classi lavoratrici del ceto medio impoverito, ma no hanno saputo, né sanno proporre altro rispetto ai poteri finanziari e multinazionali, che governano la globalizzazione e emettono in crisi ogni chiusura nazionale.

I giovani dimostranti confermano che c’è una sinistra sommersa nel mondo giovanile, che non riesce a riconoscersi negli attuali schieramenti politici di sinistra, ritenendoli insufficienti e ancora soggiogati al pensiero unico del dio mercato e che appaiono appartenenti alla casta.

Il Pd a Bologna ha aperto alla società civile.

Questa apertura potrà avere un risultato positivo solo se si trasformerà  in forme organizzative nuove che superino le vecchie logiche correntizie e divisorie riproponendo quel corpo valoriale auspicato dal mondo giovanile.


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