Premio Articolo 21 a Donato Ungaro, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari per l’impegno di informare e difendere la legalità.

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Se il giornalismo ha ancora un ruolo nella società odierna lo si deve anche a chi non teme di apparire impopolare o scomodo e subirne le conseguenze. Anche quando la propria vita subisce delle limitazioni tali da dover rinunciare alla libertà individuale e privata. O vedersi delegittimato nonostante l’impegno nel testimoniare la veridicità di fatti accaduti e accertati dalla magistratura. Il giornalista ha il dovere di informare sempre l’opinione pubblica per impedire il silenzio di chi vorrebbe impedire la libertà d’espressione e di stampa destinandola all’oblio. Non è un caso che il Washington Post abbia scelto di sottotitolare sotto la sua testata «La democrazia muore nell’oscurità». Un impegno sottoscritto anche da Articolo 21 che intende ribadirlo, ancora una volta, il 15 luglio con la festa a Roma dove verranno consegnati i premi a chi si è distinto per l’impegno dimostrato nel denunciare l’illegalità e la corruzione, la diseguaglianza nei diritti fondamentali dell’essere umano, l’infiltrazione delle mafie nei territori. Il coraggio di non cedere alla rassegnazione e alle intimidazioni di qualunque genere a fronte di un dovere etico morale a difesa della Costituzione italiana. Doveroso il Premio a Donato Ungaro la cui storia personale è diventata fonte di ispirazione dello spettacolo teatrale “Va pensiero” messo in scena dal Teatro delle Albe di Ravenna, ideazione e regia di Marco Martinelli e Ermanna Montanari (premiati insieme al giornalista), portavoce di un messaggio etico di estrema importanza: la cultura e la legalità sono aspetto speculari di un’identica azione, rivolta a sancire sempre il valore di una gestione del bene comune, senza mai cedere a compromessi che possano determinare il pericolo di subire un danno economico morale e sociale irreversibile alla comunità. In questo caso la stampa e il lettore, il teatro e lo spettatore, si sono uniti per garantire diritti e doveri di essere informati con obiettività e onestà intellettuale. Donato Ungaro testimone di giustizia, ex agente di polizia municipale di Brescello (un “licenziamento illegittimo”: così si è pronunciata la Corte di Cassazione), il primo Comune della Provincia di Reggio Emilia prosciolto per mafia. Con le sue inchieste ha saputo illuminare vicende oscure di cui non si era a conoscenza e rendere pubbliche azioni rivelatesi in seguito illegali, diventate materia d’indagine per poi trasformarsi in sentenze nel maxi processo “Aemilia”, il più imponente processo celebrato nel nord Italia. Un giornalista che da sempre dimostra la sua integrità morale pur vessato da provvedimenti e querele bavaglio lesive della sua professionalità. Il Premio dell’Associazione Articolo 21 va anche a Marco Martinelli ed Ermanna Montanari fondatori del Teatro delle Albe, artisti la cui opera è quella di creare attraverso l’arte del teatro una coscienza civile capace di porsi degli interrogativi e sviluppare antidoti a fronte di un degrado etico e morale che sembra intaccare la società in cui viviamo. Il coraggio e la determinazione di proseguire la loro attività artistica, portando in tournée “Va pensiero”, affinché possa essere visto dagli studenti delle scuole di tutta Italia, dal pubblico che ad ogni replica ha sempre dimostrato di condividere il messaggio degli autori e interpreti. Ogni forma di intimidazione inviata ai teatri con l’intento di non ospitare lo spettacolo delle Albe non ha impedito a Marco Martinelli ed Ermanna Montanari di proseguire nella loro missione di raccontare, anche se in modo trasfigurato, una vicenda in cui la giustizia sta facendo il suo corso.


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