Le mani sulla città. Un comune  a rischio commissariamento per mafia e i giochi di potere del sindaco “banchiere”

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Indagini che si incuneano in altre indagini e finiscono sempre lì, a Carmiano. Piccolo comune del Salento, provincia nord di Lecce. Tutto l’arcobaleno della cronaca, dalla bianca alla rosa, dalla nera alla giudiziaria, nello stesso caso. Sullo sfondo, un lavoro complesso, intricato, coordinato dalla Procura di Lecce, e che impegna a più livelli le forze dell’ordine.

Partito dalle elezioni, nel 2014, del cda della Bcc di Terra d’Otranto e sfociato, oggi, nell’insediamento della commissione d’accesso in Municipio, per un possibile commissariamento per mafia. L’ombra della criminalità aleggia, sempre. Tra citazioni, conoscenze, richiami, millanterie, fatti. Che sia cultura, mafiosa, o mafia da pedigree certificata, non manca nulla.

Trait d’union, di indagine in indagine, il sindaco al secondo mandato del paesino di provincia, Giancarlo Mazzotta, professatosi sempre estraneo ai fatti contestati. Secondo la Procura,  carte e fiumi di  intercettazioni alla mano, perno attorno a cui ruota l’intera vicenda con tutte le ramificazioni che ne sono conseguite.

Proprio nuove intercettazioni, hanno rappresentato il colpo di scena dell’udienza d’inizio processo a carico del pubblico amministratore e di altre 5 persone (per quelle elezioni datate 2014) tra cui due esponenti della criminalità organizzata ritenuti affiliati al clan Tornese della SCU, per estorsione aggravata da metodo mafioso, violenza privata, tentata concussione.

Intercettazioni telefoniche e captazioni ambientali, a quattro anni dall’avvio delle indagini, datate 2018.

Necessarie, alla luce delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso sindaco indagato, agli agenti della squadra mobile della questura di Lecce, su possibili mandanti ed esecutori materiali di alcuni attentati a suon di fiamme , molotov e scritte pesanti, ai suoi danni.

Ma perché, pur nella consapevolezza che le indagini sulla sua persona fossero state sempre svolte dai carabinieri (ROS di Lecce e Compagnia di Campi), l’uomo si rivolse alla polizia?

È una delle prime domande che sorge spontanea. Ridda di ipotesi sul punto a parte, non ci sarebbero dubbi sui moventi dei gesti intimidatori: pesanti debiti mai sanati nei confronti di ditte che avevano lavorato per lui come imprenditore turistico ricettivo. Mandanti ed esecutori materiali? Su quello indaga la Procura, sulla scorta dei riferimenti forniti da Mazzotta, delle intercettazioni effettuate, dei riscontri oggettivi.  L’ombra dei clan però, pare onnipresente.

Deve ritenersi che con elevata probabilità che l’attività delittuosa per la quale si

precede sia riconducibile a contesti mafiosi del clan TORNESE operante nel territorio del

Comune di Carmiano sotto l’egida di NOCERA Fernando (attualmente ai domiciliari ed esponente di grande caratura), con conseguente ravvisabilità nei fatti della circostanza aggravante del metodo mafioso, scrive l’autorità che indaga.

 

DA VITTIMA DI ESTORSIONE AD AMMINISTRATORE DI FATTO DELLA BANCA?

Dal lavoro d’indagine su quella presunta estorsione ai danni del sindaco indagato, la Procura squarcia ancora una volta il velo su ciò che l’accusa ha sempre sostenuto: il sindaco salentino vuole il controllo su quel piccolo credito cooperativo da sempre. Nel 2014 ci aveva provato “lavorando” all’elezione del fratello come presidente, e dal 2016 (dopo l’avvio dell’inchiesta, il commissariamento di Bankitalia e le nuove elezioni) intervenendo direttamente su componenti della governance a lui vicini.

I dialoghi tra l’amministratore pubblico, la compagna avvocata e un’altra avvocata – quest’ultima presa in Bcc, a quanto pare, con interinale – e un componente del cda  ne attestano le mire gestorie e la capacità di influire su alcuni componenti della governance, compreso l’allora presidente (eletto nel 20016. Dalla scorsa primavera Bcc Terra d’Otranto ha un nuovo cda, ndr).

Farsi valere su soggetti in difficoltà, monitorare le pratiche, favorire gli “amici” ed entrare in qualche modo nel database dell’istituto di credito, facendo defluire dati interni su chiavette da più tera byte.

Una spy story in salsa salentina, con la sapidità dei rapporti privati affettivi, e il collante di sodalizi che paiono indissolubili.

La percezione del reato pare spesso surclassata dal convincimento che più che di reati si tratti di prassi e consuetudini. Il limite tra bene e male è labile, confuso.

Di seguito alcune intercettazioni illuminanti.

1)LE MANI SULLA BANCA (dialoghi tra un consigliere e collaboratore, e il sindaco Mazzotta)

-“Dobbiamo andare in consiglio però non c’è problema”,  garantisce il consigliere  Bcc al sindaco. E ancora: “allora, là tutto apposto, dobbiamo cambiare solo un attimo il contratto”.

-Sul ruolo degli altri in Banca, il sindaco invece: “No, no li dobbiamo tenere tutti con noi ma li dobbiamo arginare tutti. Non dobbiamo dare mai troppo potere. Io ho sbagliato, abbiamo fatto un casino.Avresti dovuto fare tu il vicario!”

 

-Sindaco a consigliere: “facciamo subito una cosa, te lo risolvo io sto problema! Mo’ chiamo, mo’ ti … mo’ti faccio autorizzare dal Presidente direttamente sulla (…)eft … cite ti faccia

us eire le carte! Perche le carte le devi portare fuori per lavorare anche La sera. Se no

quando vuoi che ci sbrighiamo?”

 

2) DAL CREDITO COOPERATIVO AI BISOGNI DELLA GENTE

Il legame tra il ruolo di pubblico amministratore e quello di amministratore di fatto di Bcc del primo cittadino di Carmiano, emerge da intercettazioni di chiacchierate come questa, tra lui e il consigliere di cui sopra.

 

MAZZOTTA: “Stavi dicendo, la (…) sarebbe chi?

Consigliere: “E, la moglie di ricottino

MAZZOTTA: “Beh?

Consigliere: “Che stanno in soffrenza la!”

MAZZOTTA: “E falli venire i “ricottiniche Ia situazione si ...”

Consigliere: “No, io gliel’ho detto ...”

MAZZOTTA: ”A volte, non sai, dopo tutto quello che gli fai ... gli ho fatto fare la cappella al

cimitero. Dobbiamo fare consensi, capito? Che se no dopo se pensano che le cose sono tutte

calate dal cielo. Cioè, della serie, che capiscano che gli stiamo facendo un miracolo. La, digli, noci vuole un intervento importante …”

3)DAL  DATABASE DEL CREDITO COOPERATIVO ALL’ESTERNO. IL CAVALLO DI TROIA E IL RUOLO DELLE DONNE

I dialoghi tra il sindaco Mazzotta e le due avvocate (AVV1 Interna a Bcc, AVV2 esterna e compagna del sindaco) parlano della gestione delle pratiche da portare all’esterno di Bcc. In questo contesto emerge la figura di una terza donna, anche lei avvocata operativa in Bcc, di cui parlano le prime due in un dialogo serrato.

-MAZZOTTA: “Madonna mia, abbiamo fatto tutto un casino “a buecchio” e cazzo, con le

credenziali tue avresti potuto scaricare . . . con le cose, porco dia, te le potevi

scaricare con /’hard disk e l’avresti potuto portare all’esterno”.

-AVV1: “Facciamo così, facciamo che io adesso vedo di organizzarmi con LA (…), provo,

ma l (…) non mi darà mai l autorizzazione, gli dico magari me la lasci un ora

alla pausa pranzo, gli dico e vediamo se riesco a prendermi sti. Dati. Al meglio che si stava fidando di me…”

 

-MAZZOTTA ad AVV1 : “Con Ia pennetta, a que! punto non c’e bisogno neanche dell’Hard disk! con Ia penna, metti Ia penna e ti sbrighi prima! Senti a me, senza che facciamo cose

eclatanti,fai venti alia volta, tanto poi le devi vedere, no? …è inutile che va a fare

ste venti, dice e le cataloghi! A 1, A2, A3, AS, AJO in ordine di importanza!

Poi prendi le altre e dici, queste da a, queste da a, e poi gli dici prendiamo

queste, queste e queste! Dai, cosi dobbiamo lavorare”

AVV2: “senti, quella li invece di Carmiano, la collega tua, che fa?”

AVV1:”La collega mia allora io ti continuo a dire che no so no convinta della sua oggi

la vedevo parlare con quello dell’ufficio accanto a noi, appena sana arrivata io, loro hanno interrotto. Poi siccome io entro ed esco a prendere fascicoli, no, per il discorso che sai già, ogni volta che entravo siinterrompeva sta rinc…”.

AVV2:”Na …”

AVV1:”Tanto è vero che mo’ che quelle 44 pratiche la (…) mi ha detto guarda

interrompile, che facciamo le case prioritarie del CDA dell’8 e fagliele fare alla amica

mia, no? Ho detto io, ma se ed io mo’ mi sto ponendo il problema … io poi quel file

vorrei dopo chiederglielo una volta che l’ho compilato, perchè cinque me li sono già

fatti io e non abbiamo cavato nulla! Io però non so che c’e nell’altro 25, negli altri

20, 19 … !Allora … (parole incomprese) se no devo trovare una scusa per dirgli per

favore me lo fai avere?”

AVV2:”Uh”

AVV1:”Come devo fare?”

AVV2:”Uh .. . ok! Messaggio ricevuto! Parliamo anche di questo, dai! Non ti

preoccupare! Va bene …”


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