Dove c’è il balilla, c’è casa

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Ho criticato la sindaca di Roma per molti motivi, ma ora voglio mostrarle la mia solidarietà per il suo coraggioso sopralluogo, a tutela della famiglia rom assegnataria – secondo legge – dell’abitazione comunale. Ciò detto, va evidenziata la macroscopica carenza di edifici popolari e un di piano organico per la loro realizzazione. Non solo, ma i pochi alloggi popolari disponibili, sono spesso abbandonati alle razzie della malavita, che diventa un’agenzia parallela di spoliazioni violente ed assegnazioni con pizzo, nel disinteresse di chi dovrebbe far rispettare la legge. A tutto ciò, va sommata l’assenza di controllo pubblico nei confronti dell’edilizia agevolata, che ha fornito praterie alla speculazione e malversazione.

Morale: c’è fame di case popolari. E l’assegnarne una a una famiglia rom – anche se integrata, onesta e con i requisiti regolari – è sale su questa ferita. Così è un gioco da ragazzi per i fascisti creare il capro espiatorio e orchestrare i linciaggi di quartiere. Mi aspetto che la sinistra reagisca non “stigmatizzando e auspicando”, ma unendo le forze per varare un piano serio di edilizia popolare. Prima che il bisogno diventi rabbia infiammabile per i piromani fascisti.

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