Bilancio. Per ora evitata la procedura di infrazione. Sotto tutela della Ue

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Verifica a gennaio. Disfatta del governo. 10 miliardi il conto da pagare. Arroganza di Conte, Di Maio e Salvini. Mobiltazione di Cgil, Cisl,Uil

I parlamentari italiani hanno appreso da Bruxelles i contenuti della disfatta, leggi manovra di Bilancio. Doppio sfregio a Camera e Senato. A tarda ora della sera la manovra di Bilancio non era ancora arrivata al Senato. Il balconcino di Palazzo Chigi, con Salvini, Di Maio, Conte che ululavano alla vittoria contro i “burocrati” della Commissione Europea un lontano ricordo. I governanti gialloverdi devono ringraziare  Juncker, Dombrovskis, Moscovici, se  non è  stata aperta la procedura  di infrazione per debito eccessivo richiesta da molti dei componenti il collegio della Commissione. Siamo stati rimandati a gennaio, quando la Commissione dovrà esaminare se abbiamo fatto i compiti a casa, così come ci sono stati assegnati, evitando per un pelo l’apertura della procedura di infrazione.

“La soluzione sul tavolo non è ideale” ha detto Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, responsabile per l’euro, “non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani”. Ma, ha proseguito, “ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente”. “Se qualcosa va male, possiamo tornare sulla questione a gennaio”, perché “la scadenza per l’Ecofin per decidere sulla procedura è sempre febbraio”. Il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici ha sottolineato, dando una risposta indiretta in particolare a Salvini, che “l’Italia sta a cuore all’Europa e all’area euro, che esce rafforzata da questo risultato positivo. Dimostra che le regole Ue ci sono e funzionano”.

Per il premier e i suoi due vice va tutto bene, una “vittoria” per il capo della Lega

C’è voluto il coraggio, chiamiamolo così, ma verrebbe da dire  mancanza di  senso di responsabilità del premer e dei due vice, per affermare che  va tutto bene, quasi una vittoria. Dice il presidente ai senatori: “Abbiamo lavorato per avvicinare le posizioni senza mai arretrare rispetto agli obiettivi che ci hanno dato  gli italiani con il voto del 4 marzo. Mi sono assunto l’onere  e  la responsabilità di riannodare il dialogo per non compromettere il processo riformatore avviato dal governo”. Il vicepremier Di Maio va più in là: “A Conte il mio plauso per lo straordinario lavoro nell’interesse degli italiani. Al presidente che non ha... Continua su jobsnews


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