Adelphi. “La vedova Couderc”, capolavoro di George Simenon

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Il giovane Jean, appena uscito dal carcere, vaga senza una meta. Per caso su un autobus incontra una massiccia popolana di mezza età che lo concupisce e che lui si decide a seguire, scoprendo che è la vedova di un certo Couderc. Il ragazzo non ha un impiego, non ha legami affettivi e finisce, quasi inconsapevolmente, a offrire la propria forza lavoro nella fattoria della donna, che di notte gli offre anche il sesso senza implicazioni sentimentali. In questo tran tran, Jean sembra ritrovare il suo equilibrio, nessuno sa esattamente quale sia il suo passato e la vedova Couderc l’ha accolto senza alcuna paura. Nella sonnolenta pace campestre s’inserisce tuttavia la figura della giovanissima nipote della vedova Couderc, per la quale a poco a poco il cuore di Jean inizia a battere …

“La vedova Couderc” cattura sin dalla prima pagina con il gioco di sguardi tra la sgraziata contadina e il giovanotto, la descrizione dell’ambiente in autobus, fatto di uomini e animali da cortile. Intriganti e vivi i personaggi che compongono questa drammatica storia bucolica, ciascuno di loro suscita simpatia anche nei suoi rivolti peggiori. Non ci sono azioni avventurose sulla scena, ma le peripezie interiori di ognuno incollano gli cocchi del lettore alla pagina. Bellissime le descrizioni della campagna francese, di quel mondo caldo, rozzo e primitivo dove le passioni sfociano con energia, luce elementare, dove la semplicità drammatica dell’inconscio quotidiano, trasuda il fascino dell’esistenza ridotta all’essenziale di sogni e bisogni.

Molto più che un ipnotizzante e mero poliziesco “la vedova Couderc” calamita con la forza della veridicità, la finezza e profondità dell’indagine psicologica dove i conflitti dei personaggi amplificano i nostri, dove la devianza diventa individuabile anche in un’apparente normalità, il buio si staglia oltre l’apparenza e ci si chiede, senza immaginare come, quale sarà il finale. Una scrittura limpida, essenziale e sintetica, un ritmo incessante caratterizzano lo stile di perfetta ballata popolare, tipica di Simenon. Su questo romanzo è stato fatto nel 1971 un film con Simon Signoret e Alain Delon, che in italiano titola “L’evaso”. Consigliato.

Titolo: la vedova Couderc
Autore: Georges Simenon
Casa Editrice: gli Adelphi
Pagine: 169
Traduzione: Edgardo Franzosini
Versione cartacea euro 12
Versione ebook euro 8,99


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