A Pontida, Salvini lancia Lega d’Europa, e vorrebbe superare il record del dittatore del ‘900: al governo 30 anni

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Nel M5S intanto si azzuffano sui migranti, che continuano a morire in mare

Di Pino Salerno

Nel primo raduno di Pontida con Salvini al governo da vice premier e ministro dell’Interno (e senza il fondatore Bossi), il leader leghista sposta l’asse della politica del Carroccio dal piano nazionale a quello europeo, per una battaglia interna alla Ue che porti al rafforzamento dei confini esterni in chiave anti immigrazione, come volevano “i governanti dei popoli” di Visegrad, e la Lega a lavorare a “un’alleanza dei populisti, parola che per me è un complimento”. E promette “trent’anni di governo” di “un’Italia che non ha paura di niente e nessuno”. Una spacconata sopra le righe per un ministro? No, Salvini continua a fare quel che ha sempre fatto dopo il giuramento: il capo politico di un partito che sta tirando la corda non più del sovranismo (quello lo lascia alla signora Le Pen), ma di quella strategia ideologica di estrema destra, neo autoritaria, che inventa il nemico a seconda del contesto, del tempo delle circostanze. La filosofa Hannah Arendt ha scritto riflessioni importanti sulle origini del totalitarismo e della necessità dei leader totalitari di farsi nemici, vecchi e nuovi. Con la Lega nord il nemico erano i meridionali, ed era Roma (ma poi ha governato con Berlusconi, a Roma). Con la Lega di Salvini, il nemico diventa l’Europa dell’establishment, i migranti sempre più brutti, sporchi e cattivi, e i ladri d’appartamento, contro i quali è previsto un disegno di legge sulla impunità della legittima difesa. Questa è la nuova Lega di Salvini. Peccato che egli svolga anche il ruolo istituzionale di garantire con “onore e disciplina” (art. 54 Costituzione) la sicurezza di tutti, italiani e non italiani, e anche di coloro che non lo hanno votato. Insomma, a Pontida, Salvini ha celebrato la nuova, pericolosissima destra, promettendo di restare al potere per almeno altri 30 anni. Evidentemente, è una minaccia, non una promessa.

Incredibile. La folla a Pontida gode, applaude e giura solennemente “di non mollare”. Ricorda un periodo molto buio del Novecento

“Io penso a una ‘Lega della Leghe’ in Europa, che metta insieme tutti i movimenti liberi che vogliono difendere i propri confini e il benessere dei propri figli: è questo il futuro, pacifico e sorridente, a cui stiamo lavorando”, ha detto Salvini. Da qui, sul “sacro suolo di Pontida”, il cambio radicale della formula del giuramento. “Avete voglia di giurare, voi, di non mollare, finché non avremo liberato i popoli di questa Europa. Giurate sì o no?”, ha chiesto Salvini alla platea di militanti giunti da tutte le regioni italiane. Scontata la risposta della folla, che ha acclamato il “capitano” durante tutto l’intervento, durato circa un’ora, seguito ai discorsi di tutti i cinque ministri leghisti e dei presidenti delle regioni a guida centrodestra. L’obiettivo è “cambiare l’Europa”. “Se le idee della Lega contageranno gli altri Paesi europei questa Europa avrà la speranza di esistere. Altrimenti vincono loro, quelli per cui non esistono i confini, non esistono regole, esistono solo diritti ma non doveri”.

Salvini, ci sono cose che non puoi fare nemmeno tu. Citare la filosofa ebrea e partigiana Weil per manganellare i migranti non ti è consentito

E poi una citazione buttata là per caso: “Simone Weil diceva che i doveri vengono prima dei diritti. E questo se lo deve mettere in testa chi arriva in Italia domani mattina”. Usare la filosofa ebrea e partigiana Simone Weil (se era quella che Salvini intendeva) contro i migranti è davvero il segno di una povertà culturale e politica che grida vendetta. Ci sono cose che non si possono fare. E usare a casaccio persone come la Weil per manganellare i migranti è una vergogna. Ad un mese dall’insediamento del governo, Salvini ha voluto celebrare le prime azioni dell’esecutivo ribadire alcuni obiettivi. Tra gli altri, l’impegno a cancellare la legge Fornero, una legge “inumana e sbagliata”, “smontandola pezzo per pezzetto, introducendo quota cento. Cercheremo di farlo rispettando i vincoli imposti – ha detto – ma vi do la parola d’onore che se per dare un futuro ai propri figli, per evitare che scappino all’estero, dovrà ignorare uno zero virgola imposto da Bruxelles per me quello zero virgola conta zero”.

Salvini no vax e omofobo

E ha ribadito la sua battaglia contro l’obbligatorietà dei vaccini, e per difendere i diritti dei bambini di avere una mamma e un papa e il diritto delle donne di non essere un utero in vendita. “Mi fa schifo il solo pensiero – ha detto – dell’utero in affitto e dei bambini in vendita come al centro commerciale”. Salvini ha promesso la cancellazione degli sconti di pena per assassini e stupratori e lotta senza quartiere alla mafia e alla ‘ndrangheta. Sulla difesa dei confini, Salvini ha perfino proposto “un patto d’onore e d’amore con voi”. Spingendosi a paragonare la situazione attuale con quella della prima guerra mondiale. Prossima scadenza elettorale importante saranno “le Europee del prossimo anno”, ha detto il leader leghista, che “saranno un referendum fra l’Europa delle elite, delle banche, della finanza, dell’immigrazione e del precariato, e l’Europa dei popoli e del lavoro”.

Salvini contro Fico: “se i porti si aprono o si chiudono lo decide il ministro dell’Interno” (un’altra bugia)

Sul piano dell’alleanza di governo con il movimento 5 Stelle, Salvini da un lato ha voluto rassicurare: “Cercano di farci litigare con i nostri compagni di governo, ma non ci riusciranno. In questi primi mesi di lavoro ho trovato nei dirigenti 5 stelle persone oneste, coerenti e con la voglia di cambiare il Paese”. Dall’altro ha messo in chiaro le cose, con chi, come il presidente della Camera Roberto Fico, ha idee diverse dalle sue sulle Ong: “Certo se i porti si chiudono o si aprono lo decide il ministro dell’Interno, funziona così”.

E Salvini provoca anche le zuffe interne al M5S. C’è chi sta con Fico, c’è chi sta col ministro dell’Interno

“L’Italia è una delle 7 potenze mondiali. Ha la resposabilità di portare sui tavoli internazionali non solo il tema di un nuovo sistema di gestione di flussi migratori ma anche una strategia per garantire il salvataggio e la salvaguardia delle vite umane di chi affronta un viaggio della disperazione e della speranza. Siamo come famiglia umana e globale chiamati tutti a dare delle risposte complesse a dei fenomeni che da quando esiste l’uomo sono sempre esistiti ma che hanno la necessità di risposte nuove della comunità internazionale. Per questo apprezzo le parole del presidente della Camera Roberto Fico che sono cariche di umanità”, dice il presidente della Commissione Cultura della Camera, Luigi Gallo, sostenendo una posizione che si spera faccia breccia nel movimento grillino. Ma c’è poco da stare allegri. Subito dopo, ecco la replica del senatore Nicola Morra, a margine del suo intervento al Passaggi Festival di Fano, sulla questione della chiusura dei porti che ha contrapposto Fico a Salvini: “Al nostro interno c’è chi reputa avendo lavorato per le ONG, penso a Di Battista, che siano esperienze importanti ma necessitano di un quadro normativo più robusto. Vergognoso che volontari si sostituiscano a compiti istituzionalmente di natura statale. Non possono essere navi ong a pattugliare coste libiche e salvare vite umane”. No? E chi deve farlo? La Guardia costiera libica? Qualcuno avverta Morra che pochi giorni fa i libici hanno praticamente visto morire un centinaio di migranti, e tra loro dei bambini, senza muovere un dito. E ancora domenica, mentre Salvini arringava le oceaniche folle leghiste, il portavoce della Marina libica, Ayob Amr Ghasem, ha confermato che c’è stato un naufragio “sicuramente” con annegamenti al largo delle coste libiche. “Ci sono varie imbarcazioni e una era in condizioni critiche. Sicuramente ci sono dei morti”, ha detto Ghasem, senza fornire altre indicazioni. Si fa così la ricerca e il salvataggio in mare?

Da jobsnews


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