Giornalismo sotto attacco in Italia

Morte in Usa e lobby delle armi

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Negli Usa, c’è una stretta relazione tra esecuzioni legali e personali. I tuoi compagni di scuola ti prendono in giro? Il tuo datore di lavoro ti ha trattato male? Ce l’hai col mondo perché non ha dato senso alla tua vita? Il tuo tribunale interiore si riunisce e decreta la pena di morte. Vai e ammazzi. Non c’è alcun tabù da infrangere, perché quella pena l’hanno inflitta ed eseguita migliaia di volte i tribunali penali. E’ solo una versione privata di un concetto pubblico: chi esagera, va ammazzato.

C’è chi esagera per la legge e chi per la patologia di un solitario. Ma l’esito è sempre quello: l’uccisione. Anzi, il concetto è talmente interiorizzato, che l’assassino poi si suicida, perché sa che quella è la sua pena e la esegue diligentemente da solo. Tutto porta alla morte negli Usa: la vendita di armi senza limiti e la cultura dell’esecuzione. Anzi, le due cose sono strettamente legate tra loro. E chi vuole rompere questo assedio culturale, deve vedersela con la ricchissima lobby delle armi e il vastissimo favore per la pena capitale.

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