Mafia Capitale: cadono le accuse della giudice del Tar nei confronti dei giornalisti di Report, Il Tempo e Fatto Quotidiano

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La Procura di Roma aveva chiesto di rinviare a giudizio per diffamazione Gianmarco Chiocci, Valeria Di Corrado, Antonio Padellaro, Carlo Di Foggia e Giorgio Mottola. Richiesta respinta dal gup, che ha emesso una sentenza di non luogo a procedere.
Cadono le accuse della giudice Sandulli contro Buzzi, Il Tempo, Fatto Quotidiano e Report. Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma Maria Paola Tomaselli ha emesso una sentenza di non luogo a procedere nei confronti del presidente del consorzio di cooperative Eriches 29 Salvatore Buzzi, del suo collaboratore Claudio Bolla, dell’ex assessore regionale alle Politiche sociali della giunta Zingaretti Paola Varvazzo, di Gianmarco Chiocci e di Valeria Di Corrado, de “Il Tempo”, di Antonio Padellaro e Carlo Di Foggia de “Il Fatto Quotidiano” e di Giorgio Mottola della trasmissione televisiva “Report” in onda su Rai 3.

La Procura di Roma aveva chiesto il loro rinvio a giudizio per aver “offeso l’onore e il decoro” del presidente della I sezione-ter del Tar del Lazio Linda Sandulli. In particolare, i giornalisti erano accusati di aver diffamato la giudice, ipotizzando nei loro articoli un conflitto di interessi, in quanto la Sandulli presiedeva uno dei collegi del Tribunale amministrativo chiamati a pronunciarsi sui ricorsi relativi agli appalti conferiti dalla Prefettura di Roma e allo stesso tempo risultava essere proprietaria insieme al marito dell’80% di una società che operava nel campo dell’edilizia e che aveva ricevuto, proprio dalla Prefettura, appalti per la manutenzione del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto.

Secondo il pm, Buzzi e Varvazzo avrebbero partecipato alla diffamazione fornendo ai giornalisti documenti comprovanti la doppia veste di giudice e imprenditore della Sandulli. Invece ieri il gup Tomaselli ha prosciolto tutti gli imputati. (AdnKronos – Roma, 26 settembre 2017)


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