“Progetto di sangue”, romanzo di Graeme Macrae Burnet

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Doris Lessing, Nobel per la letteratura, ha affermato: “ Non c’è dubbio: la narrativa fa un lavoro migliore della verità”. Quando questo accade in un romanzo di genere, siamo di fronte a un evento. Tale è “Progetto di sangue”, thriller di ambientazione storica di Graeme Macrae Burnet, scrittore scozzese per la prima volta tradotto in italiano, già finalista al prestigioso “Man booker Prize” 2016.

Protagonista di “Progetto di sangue” é Roderick Macrae – omonimo cognome dell’autore – adolescente orfano di madre, primogenito di contadini poverissimi, fittavoli nelle Highlands, altipiani della Scozia, nel 1869 periodo in cui le differenze di classe erano marcate e la giustizia un arbitrio del più forte. Roderick Macrae abitava a Culduie, comunità di nove case, che un giorno “obbligatoriamente” elesse conestabile del villaggio il capostipite dei Mackenzie, rivali dei Macrae da tempo immemorabile. L’odio secolare dei Mackenzie, grazie alle regole, all’ignoranza e alla cultura dell’epoca, ridurrà sul lastrico i Macrae. Il romanzo si apre raccontando l’antefatto: la mattina del 10 agosto 1869 Roderick Macrae è visto aggirarsi tutto imbrattato di sangue intorno alla casa dei Mackenzie. Arrestato, subito si dichiara colpevole di triplice omicidio, ma il suo avvocato lo difende strenuamente perché non gli crede …

Attingendo a documenti e teorie di criminologi a quel tempo famosi, con la conoscenza diretta dei luoghi e con geniale intuito, Graeme Macrae Burnett ricostruisce la vita dei contadini scozzesi del secolo XIX, realizzando un thriller che è più cose insieme: documento storico-sociologico sulla violenza di classe, testimonianza dei conseguenti disturbi mentali, inadeguatezza della giustizia in una società ingiusta. Scritto benissimo, si legge d’un fiato.

Graeme Macrae Burnet
Progetto di sangue
Neri Pozza editore
Giugno 2017
Pagine 286
Euro 17


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