Disabilità e lavoro, a 36 anni il primo contratto da cameriere per Guido

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Ha la sindrome di Down ed è il primo tirocinante della sezione di Prato dell’Aipd ad ottenere un contratto di lavoro: nei giorni scorsi la firma. La responsabile del ristorante: “La sua presenza è una gioia e uno stimolo per tutti, consiglio a tutte le aziende di fare un percorso come il nostro”

ROMA – A 36 anni è finalmente arrivato al suo primo contratto di lavoro. Lui si chiama Guido, ha la sindrome di Down e lavora in un ristorante di Calenzano, in provincia di Prato, dove fa il cameriere. Il contratto è arrivato dopo un percorso di inserimento lavorativo durato sette mesi e curato dalla sezione di Prato dell’Aipd, l’Associazione italiana persone down: una prima assoluta per questa sezione locale, nata tre anni fa, che festeggia così il primo contratto di lavoro raggiunto. Guido è stato affiancato in qualità di tutor da Viola, educatrice che lavora per Aipd Prato. Altri ragazzi dell’associazione sono attualmente coinvolti in percorsi di inserimento e tirocinio (in collaborazione con i servizi sociali e per l’impiego) e l’obiettivo è giungere anche per loro alla firma di un contratto.

“Un giorno fantastico e super entusiasmante per tutti noi – commenta Tistana, la responsabile di ‘1950 American Diner’ – e una soddisfazione che ripaga da tanti sacrifici sia la meravigliosa famiglia di Guido sia i tutor che si sono impegnati con grande amore. Anche a me non resta che dire ‘grazie di cuore’ perché l’arrivo di Guido all’American Diner è stato ed é ogni giorno una gioia, uno stimolo e un esempio per tutti”. Per questo –  ha riferito la responsabile del ristorante – “estendo l’invito a tutte le aziende a intraprendere un percorso simile al nostro: con poco riuscirete ad ottenere moltissimo”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’assistente sociale che ha seguito il percorso di inserimento lavorativo di Guido compiuto all’interno di Aipd Prato: “Avere la possibilità di essere seguiti in questo modo puntuale, con un lavoro individuale svolto con il futuro lavoratore e l’azienda ospitante, è una facilitazione essenziale per moltissimi inserimenti, e può fare la differenza in alcune situazioni per arrivare al passaggio finale, allo status di lavoratore, con molta più facilità”.

Da redattoresociale

 


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