La #RAI trasmetta in prima serata il docu-film su Giulio Regeni

0 0

Giulio Regeni era un giovane uomo di 28 anni. Una ragazzo italiano che, come molti altri, ha lasciato il nostro paese dopo aver maturato una formazione accademica di primissimo livello. Il 3 febbraio 2016 Giulio è stato ritrovato morto sul ciglio di una strada al Cairo, dove si trovava per svolgere un lavoro di ricerca sul sindacalismo egiziano post-dittatura di Mubarak. Giulio non è stato semplicemente assassinato: è stato torturato, seviziato, violentato per giorni e poi buttato in un fosso adiacente ad una strada di periferia – con tutta probabilità – ad opera dei servizi di sicurezza del governo presieduto dal generale Al Sisi, convinti di aver in custodia chissà quale spia o nemico dell’ establishment. Quando si seppe della disgrazia, venne fuori tutta la classica indignazione a comando delle istituzioni che poi, come da prassi, ha lasciato immediatamente il posto all’indifferenza ed alla necessità di non inficiare i rapporti di buon vicinato con un paese verso il quale esistono relazioni economiche e politiche troppo importanti, specie in questi tempi. E’ dunque calato quel classico velo di silenzio tutto Italiano che da sempre ricopre ogni fatto grave accaduto in questa nazione o che ha visto al centro i suoi cittadini.

Vi chiederete:
Perché raccontiamo questa storia?
Perché ce ne interessiamo?

Semplice: perché la Rai – la televisione di Stato Italiana – è l’azienda custode del servizio Pubblico Radiotelevisivo. Perchè è nel dna di questa azienda ricordare, ma soprattutto non far dimenticare, le persone come Giulio Regeni. Perché solo attraverso questo tipo di informazione che possiamo giustificare quotidianamente il finanziamento pubblico che ci fa andare avanti. Perché è solo e soltanto questo che deve e può differenziarci da altri network televisivi: la qualità del nostro prodotto. “Nove Giorni al Cairo” è un esauriente docu-film di Carlo Bonini e Giuliano Foschini che ricostruisce proprio quei nove giorni intercorsi tra il rapimento e il ritrovamento del corpo del povero Giulio, attraverso immagini, audio e testimonianze inediti e grazie alle parole dei suoi coraggiosi genitori, Paola e Claudio. L’associazione “RAI BENE COMUNE INDIGNERAI” chiede formalmente all’ AD Antonio Campo Dal’Orto, al direttore di RAI1 Andrea Fabiano, RAI2 Ilaria Della Tana e RAI3 Daria Bignardi e a tutti i direttori delle testate giornalistiche di informare il pubblico italiano sulla vicenda di Giulio Regeni e quindi di mandare in onda “Nove Giorni al Cairo” sulle reti RAI.

Abbiamo, come azienda di servizio pubblico RAI, l’obbligo non solo morale ma anche formale verso tutti gli italiani di non far cadere nel nulla storie importanti e tremende come quella di Giulio. Non lasciamo, almeno questa volta, che il servizio pubblico radio televisivo sia demandato a qualcun’ altro. Facciamolo per Giulio, facciamo per il Paese, facciamolo per onorare la missione che ci è stata assegnata. Non basta ripetere asfitticamente le parole “servizio pubblico” ogni piè sospinto per esserne degni. Dobbiamo onorare il senso di quelle parole giorno dopo giorno, cominciando da progetti, contenuti e messaggi come questo che vi proponiamo. Non perdiamo anche questa ennesima occasione.

#VeritàperGiulioRegeni


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21