Regia di Anna Cuocolo. Testi di Anna Ceravolo
Indeclinabile invito, giorni or sono, al Teatro di Documenti per una “Passione d’Opera” che non appartiene (purtroppo) alla nostra formazione di critica professionale, ma che – per discendenze materne- risana l’astensione e l’apprensione dell’ “eterno presente” di un pregnante ricordo-bambino fitto di pomeriggi al Teatro Massimo- a melodramma spiegato, vibrato, dispiegato “alla maniera antica”- in educativa compagnia del giovane nonno romantico, triste, quindi scontroso. E poi come sottrarsi al fascino senza repliche del luogo in sé, del Teatro di Documenti “come un’infanzia” (citando Vittorini, viaggiatore in Sardegna)? Spazio intuìto, disegnato, progettato da Luciano Damiani (a proposito, sta per scoccare il decennale della sua morte: vogliamo degnamente ‘divulgarne’ meriti e ingegno di artista poliedrico?) tra cunicoli e intestini del millenario porto fluviale (del Tevere), coincidente con un’ampia sezione dell’attuale quartiere Testaccio, nella sua ‘rive gauche’ del vivacissimo Monte dei Cocci? Teatro che è tutto un amabile disperdersi, in verticale, fra labirinti naturali o reinventati, nel cui dedalo -dall’ipogeo in poi- è la stessa “ermeneutica” delle rifrangenze, delle interpretazioni scenico\drammaturgiche ad assestarsi, per noi, in diversa dimensione del ‘piacere di assistere’ (che spesso è l’ingegnoso deambulare da una porzione all’altra del magico anfratto).
Quanto a “Passioni d’Opera”, fortunosamente recuperate alla sua ultima replica, l’ ‘idea progettuale nasce dalla volontà di portare all’attenzione di un pubblico ormai diverso da quello tradizionale (dai loggioni alle damerine esibizioni di platea) “un nuovo linguaggio espressivo dell’interprete lirico, attraverso il multi-language e il body-language, che più facilmente permettono di entrare in comunione con le dinamiche emotive dell’esecutore” .
Alla convergenza di una collaborazione tra importanti istituzioni artistiche, la serata ai Documenti espletava l’impeccabile esecuzione di arie e brani d’insieme, tratti da un vasto repertorio operistico interpretato dai più promettenti allievi del Conservatorio “Fausto Torrefranca” . E, con loro, i danzatori del corso di perfezionamento dell’Aid – Mibact di Giacomo Molinari – unitamente agli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone che curavano la progettazione e la realizzazione dei costumi.
L’armonizzante, sincronica regia di Anna Cuocolo, gli intermezzi recitativi doviziosamente scritti da Anna Ceravolo descrivevano le Passioni umane quale “parte di una dimensione divina, che si raccontano e si elaborano attraverso la ricerca interiore del personaggio d’Opera”. Come ponte emotivo con chi offre e chi recepisce il rito teatrale, senza particolari confini di settore (prosa, balletto, melodramma e quant’altro). Essendo, sempre e comunque, la suggestione (la cultura, l’ipnosi) del rito scenico la tessitura poetica che raccorda i brani d’opera, “esaltando il percorso narrativo dell’opera lirica e creando, indubbiamente, inattese suggestioni”.
Se Amore, Dolore, Resurrezione dello spirito sono i sentimenti primari che animano la stessa storia del teatro lirico, nella sua apparente ‘artificiosità’ di palpiti e sentimenti basici, credo indubbio la sua subliminale funzione di ‘narratrice-ammaliatrice’ di un un percorso corale collettivo che divaga più d’ogni altra arte (forse), e come arcano incantatore “tra i colori, le luci, i chiaroscuri dell’anima”.
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“Passioni d’Opera” da Verdi, Mozart, Puccini, Donizetti, Bellini, Mascagni, Bizet. Regia e coreografia: Anna Cuocolo. Autrice dei testi recitati: Anna Ceravolo. Maestro accompagnatore: Antonio Condino. Direzione costumi: Carla Ceravolo. Luci: Paolo Orlandelli. Con gli allievi del Conservatorio “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia: Marta Bianco, Elena Nicotera, Angela Romeo, Francesca Soriano, Raffaele Tassone, Matteo Torcaso, gli allievi del corso di Perfezionamento Professionale di Danza Aid – Mibact: Giuseppe Carillo, Giuseppina Mentino, Federica Nunziata, Jacopo Sensoli e con la partecipazione straordinaria della cantante Alessandra Rezza e dell’attrice Pacifica Artuso. Prod. Conservatorio “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia, Direttore M° Francescantonio Pollice. Roma, Teatro di Documenti.