Clamore per ludica arma e scalpore per impudico marmo

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Ovvero: come non perdiamo il viziaccio brutto di apparire, di esagerare sempre e comunque, incuranti del ridicolo. Siamo riusciti a parlare di “terrore seminato per 24 ore” da un uomo/papà tra stazione Termini e Anagni dal cui zainetto spuntava un fucile giocattolo, regalo (seppur per molti discutibile) per il figlio. Numerose i vittimismi da timor panico tra curiosi in diretta e differita. Solo un morto, sul colpo: il buonsenso. Fin dalla visione delle prime registrazioni video le intellighenzie stabilivano che il fucilino era finto. Perché dunque il bisogno di pubblicare gossip isterico spacciandolo per informazione?

Dall’altra parte della capitale l’iraniano Hassan Rohani, capo di stato e governo (si dice teocratici, ma non è così vero ché  la Guida Suprema appartiene ad Ali Khamenei), veniva accompagnato a visitare i musei capitolini preventivamente epurati inscatolando statue ignude: manovra lapidaria per cultura nostra  pur di non turbare il culto dello stato lapidatore…

Perché non portare il sommo islamico a visitare arte capitolina priva di isterismi da pudenda? Si faceva uguale bella figura con lui, ma soprattutto con noi stessi, evitando quella specie di blasfemia verso nostra signora  Dignità.


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