Fassina apre ai 5 Stelle

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Doping di stato, bufera sulla Russia, Stampa. “Affare di stato”, Corriere; “Via i russi dai giochi”, Repubblica. Ma dai? É da mezzo secolo che sapevamo tutto: sulle atlete della DDR (Germania orientale) che vincevano sempre negli anni 60 sono stati scritti libri. E se “il Grande Fratello” d’Oltre Cortina, pianificava con metodi totalitari il pompaggio dei suoi campioni, “nel mondo delle libertà” si usavano forme di coercizione non meno cogenti, se financo grandi campioni come Pancani, Marion Jones, Armstrong, Tyson Gay, non hanno potuto farne a meno. La notizia è che ora l’Occidente e l’America hanno paura della Russia e di Putin. Perciò sganciano come fossero bombe verità a lungo taciute. A pagina 18 troverete su Repubblica: “Netanyahu Obama, prove di disgelo. Israele chiede più aiuti militari”. Senbrava almeno un divorzio dopo il sì americano al negoziato con l’Iran. Cosa riavvicina Bibi e Barak? La Paura. Paura, interesse, respiro corto che hanno spinto anche il nostro premier a Riad, tra i mandanti e gli ideologi dei peggiori terroristi islamici, da Bin Laden e Al Bagdadi.

Fassina apre ai 5 Stelle, titola Repubblica e subito Stefano Folli commenta: “Un gioco di palazzo”. Un gioco che fa il gioco di Renzi, sostiene Massimo Franco sul Corriere. Il quale Renzi ha parlato ieri di “una doppia spallata (fallita) da destra e da sinistra contro di lui. Saldo al centro, con Casini, Alfano e Verdini, il Partito della Nazione ritrova “gli opposti estremismi” e propone una nuova conventio ad escludendum contro il Movimento 5 Stelle. Però scusate, se abbiamo appena cambiate le regole del gioco per far sì che del sistema tri polare (o quadri polare) che siamo, alla fine, e con certezza, vinca uno solo, come pretendere poi che la sinistra debba votare Pd, qualunque siano i programmi e gli uomini che il Pd presenta, e che i 5 stelle debbano restare “intoccabili” come la più infima delle caste indiane?

Per Orfini quello di Grillo è “populismo di destra”. Si potrebbe rispondere che anche quello del Pd è populismo di destra, quando elimina il Senato senza un progetto coerente di riforma dello Stato ma solo per offrire in pasto alle tricoteuses  slogan anti casta come “senatori che perdono tempo per non perdere la poltrona”. Il problema è un altro: se il Pd fa cose che un tempo apparivano “di destra” (via libera alle trivelle in Adriatico, alle grandi navi a San Marco, alle sanatorie per l’Ilva di Taranto, no al sostegno al reddito dei senza reddito), allora il “populismo di destra” si colora di ragioni di sinistra. E non è sensato con “vedere” il gioco,  non chiedersi e non chiedere come  M5S voglia governare, con che programmi, quali donne e uomini, con quale rispetto per avversari e istituzioni. Credo che nessuno di Sinistra Italiana -certo non io – voglia intenda migrare verso Casaleggio e Di Battista, ma vedere le loro carte, ma promuovere il confronto, questo sì.

Via la Tasi ai coniugi separati, Corriere: “Battaglia nel Pd sui contanti”. Succede che i senatori stanno prendendo sul serio la legge di stabilità di Renzi e Padoan. Detassazione della prima casa? Allora anche per coloro che abitano “una seconda” casa non potendo più convivere col coniuge nella “prima”. Nè può far scandalo che si emendi la legge, votando con M5S contro l’aumento del contante.

La Catalogna rompe con la Spagna, “Saremo uno stato repubblicano”, Stampa, pagina 4. Mentre la Gran Bretagna prepara un referendum per tornare un’isola. Insomma la crisi dell’Europa, che si era vista durante lo scontro sulla Grecia, è ormai scoppiata. Proprio di questo parleremo nel pomeriggio, a partire dalle 17,30, in via della Dogana Vecchia 5, Fondazione Lelio Basso. Presentando “lezione di Greco, Imprimatur, libro che ho scritto insieme a Cofferati, Cuperlo, Fassina e Tocci. Presenti tutti gli autori, tranne Cofferati che è a Bruxelles.

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