Crimini d’odio, in Italia segnalati quasi seicento casi in un anno

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Rapporto dell’Osce sui dati ufficiali forniti da 43 paesi. Nel nostro paese 596 casi segnalati, la gran parte (oltre 400) relativi a episodi di razzismo e xenofobia. Segnalati 150 episodi basati su sentimenti antireligiosi, colpite anche persone Lgbt e disabili

ROMA – Nel corso del 2014 in Italia sono stati registrati dalle Forze dell’Ordine 596 casi di crimini d’odio, la maggior parte dei quali – oltre 400 – relativi a episodi di razzismo e xenofobia. In 150 casi è stata segnalata una motivazione anti-religiosa (atti antisemiti, anticristiani, antimusulmani), mentre sono 27 i casi di discriminazione contro persone Lgbt e 3 i casi contro persone con disabilità. A questi 596 casi se ne aggiungono altri 114, riportati da associazioni e realtà della società civile. I numeri sul nostro paese sono contenuti nell’annuale rapporto dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo (Odihr) dell’Osce, organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, che dal 2006 raccoglie e sistematizza informazioni e statistiche ricevute dagli Stati aderenti. Per l’edizione 2014, che è stata appena resa nota ed è disponibile sul sito web ufficiale, sono 43 gli Stati che hanno presentato informazioni, oltre a 122 gruppi della società civile che hanno denunciati casi avvenuti in 46 paesi. Per l’Italia i dati ufficiali sono essenzialmente quelli forniti dal Ministero dell’Interno.

Nel nostro paese il numero di casi segnalati è aumentato rispetto ai 472 del 2013, ma l’aumento delle segnalazioni è dovuto soprattutto alla messa in piedi di un sistema più efficiente di rilevazione e di comunicazione dei dati. I numeri sono chiaramente in crescita rispetto ai 71 casi segnalati nel 2012, ai 68 del 2011, ai 56 del 2010 e anche ai 134 del 2009. Del resto, il rapporto segnala che sono stati organizzati una serie di corsi di formazione a Polizia e Carabinieri (circa duemila gli agenti coinvolti) su come affrontare questioni di discriminazione e crimini ispirati dall’odio e dall’intolleranza.
Nel dettaglio, la categoria più numerosa è quella dei crimini razzisti e xenofobi, basati dunque su un pregiudizio di etnia, colore, origine nazionale, cittadinanza, lingua, ivi compresi gli atti contro le minoranze, inclusi rom e sinti. Fra questi 413 crimini segnalati, vi sono un omicidio, 34 aggressioni, 11 casi di danneggiamento alla proprietà, nove casi di furto o rapina, quattro casi di vandalismo, 52 minacce, tre casi di disturbo della quiete e ben 299 altri crimini non meglio specificati. Da ricordare che i numeri parlano essenzialmente di segnalazioni e denunce, che devono poi essere vagliate (e che non necessariamente dunque sfociano nell’effettiva conferma di un crimine d’odio).

La categoria dei crimini antireligiosi hanno registrato 153 casi, tra cui sei aggressioni, 16 danneggiamenti alla proprietà, 44 casi di furto o rapina, 20 casi di minacce e di 67 altri crimini. In questa categoria sono stati considerati episodi di tipo antisemita, anti-musulmano e anticristiano. I dati ufficiali hanno poi registrato 27 crimini contro persone Lgbt, tra cui uno omicidio, un’aggressione, cinque casi di minacce, cinque casi di vandalismo e 15 altri crimini. Tre invece i casi di crimini d’odio basati sulla discriminazione contro persone con disabilità.

Altri 114 casi sono segnalati da organizzazioni della società civile: fra queste Lunaria, Associazione 21 luglio, Osservatorio sull’intolleranza e discriminazione contro i cristiani. Si tratta di 78 casi di attacco alla persona (minacce o violenze) e 36 contro la proprietà. I dati completi sono disponibili sul sito dedicato Osce.

Da redattoresociale


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