Se Roma piange Berlino non ride

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Chiedo che la politica non sia strabica, ha detto Mons Galantino a nome dei vescovi: “il governo investe energie per queste unioni particolari e di fatto mette all’angolo la famiglia tradizionale”. Che cosa avrebbe risposto un governo degno di questo nome? “Caro Monsignore, la legge sulle unioni civili è un tentativo, molto moderato, per rimetterci al passo con il mondo in fatto di diritti delle coppie, etero e omo sessuali. Il governo tuttavia sostiene la famiglia e perciò rinuncia a rimuovere la tassa sulle case dei ricchi e decide di investire sul sostegno ai bambini in età prescolare e scolare e ai genitori in difficoltà”. Che bello, no? Invece Maria Elena Boschi ha subito fatto marcia indietro sul punto chiave della nuova legge: “libertà di coscienza e voto segreto per quanto riguarda il diritto di adozione del figlio naturale del partner”. Il Fatto irride: “CEI comanda, Boschi esegue”

Battaglia ideologica per logorarmi, ha detto Renzi alla sua retroscenista Maria Teresa Meli. Alludeva ad Alfano, alla CEI? No, parlava della rediviva  “minoranza”, che contesta l’abolizione della tassa sulla prima casa per i ricconi, e di Bersani che arriva a dire -cosa, secondo Ainis, fuori contesto- che siccome la Costituzione aveva pensato a imposte progressive, gli sgravi uguali per tutti sarebbero incostituzionali! Torna il tormentone: Boschi chiederà la fiducia, la monoranza che farà? L’ennesimo passo indietro o un passo verso la scissione? Che noia. Si presentino emendamenti, ma quello che serve è un abbozzo di programma alternativo, un piano di salvezza nazionale che ci liberi di una politica sbagliata, di una propaganda menzognera, di una deriva personalistica. Una battaglia solo tattica e tutta interna non ha più senso.

Fino a quando durerà la crisi economica? Nessuno può dirlo ma Mosés Naìn elenca, per Repubblica, le caratteristiche strutturali di questa crisi. “É arrivato a compimento il superciclo delle materie prima”, insomma crolla il loro prezzo scende e i paesi emergenti soffrono. “L’economia mondiale non può più contare sulla Cina come compratore di materie prime o come fonte di finanziameno per il resto del mondo”. “É finito il superciclo del debito: imprese e persone si sono indebitati eccessivamente, e ora subiscono inevitabilmente i «postumi della sbornia», e sono costretti a ridurre i forti debiti accumulati”. L’idea che la ripresa porterà fiducia, occupazione e riscatto del ceto medio è una bufala. Senza politiche industriali, riqualificazione della spesa pubblica e un diverso sistema di consumi resteremo nel guazzo.

Se Roma piange Berlino non ride. Angela Merkel è andata di persona a concludere l’accordo con il governo turco (govenro privo di maggioranza e impegnato in una sanguinosa campagna elettorale). Spiega Financial Times, a proposito di questa visita, che Bruxelles potrà accogliere al massimo 200mila profughi del Medio Oriente. La Turchia dovrà tenersene un milione e mezzo, con 3 miliardi di aiuti europei. Ma Ankara vuole che si riparli di una sua adesione alla UE e il primo ministro di ricorda alla Merkel che tutto nasce dalla Siria e che in Siria la Turchia si contrappone ad Assad, ai Russi, all’Iran. Aggiungo: ai Curdi più che all’Isis. Angela tace imbarazzata.  Sui giornali troverete: “Cosa chiede la Turchia all’Europa, di Gian Enrico Rusconi, Stampa; “Viaggio a Diyarbakir”, Adriano Sofri, Repubblica

In breve. “Nuovo Muro a Gerusalemme”, ma icono che sarà temporaneo. Come l’occupazione dei ’67? “Una causa di 40 miliardi su Volkswagen”, intentata dai principali azionisti e che puà portare, secondo il Giornale, a un “crak Volkaswgen, i lavoratori intanto rininceranno a premi e salario. “Cantone: Grave errore aumentare il contante”. Rosy Bindi: Ne patli l’Antimafia.

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