Malnutrizione: se le donne avessero più diritti la lotta alla fame ne beneficerebbe

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Durante l’Expo milanese, che ha dato vita a centinaia di manifestazioni di ogni gusto e genere, è nata un’alleanza delle donne che si chiama Women per Expo Alliance (in italiano Alleanza delle donne per l’Expo) che si vuol battere a favore della sicurezza alimentare e contro lo spreco di cibo. Viviamo in un mondo-ricorda l’Associazione-in cui circa 800 milioni di persone continuano a soffrire di fame e di malnutrizione e la maggior parte di quelli che ne soffrono sono bambini. Dal 1990 ad oggi, grazie alla crescita economica di Cina, India e di vari paesi del l’America Latina, il numero delle persone che soffrono la fame è sensibilmente diminuito.

Ed oggi l’obiettivo di venta quello di andare verso fame zero. Con due linee di azione.

La prima consiste nell’eliminare gli ostacoli che ancora impediscono alle donne di produrre qualità e quantità di cibo che sarebbero in grado di determinare.  Se le donne ottenessero più diritti di quelli che oggi de tengono, la produzione alimentare aumenterebbe in maniera considerevole.  Le stime internazionali parlano di 150 milioni di persone  che potrebbero uscire dalla povertà. Insomma, la promozione dei diritti delle donne in agricoltura è una componente essenziale della lotta mondiale contro la fame.

La seconda azione prevede la riduzione dello spreco alimentare. I Paesi avanzati sprecano circa 220 tonnellate di cibo all’anno, l’equivalente della produzione dell’intera produzione agricola dell’Africa subsahariana (una delle principali aree, insieme  ad alcune nazioni dell’Asia occidentale dove persiste la più alta percentuale concentrazione di persone affamate).

La fame non nasce da scarsità di risorse perché sul pianeta se ne producono per le esigenze di sette miliardi di persone ma molto dipende dai problemi di distribuzione e di accesso alle risorse. E tuttavia entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i nove miliardi di persone e l’andamento demografico unito ai cambiamenti climatici, alle nuove  abitudini alimentari  nei paesi in via di sviluppo e alla riduzione dei terreni coltivabili condurrà il mondo a un’era segnata dalla carenza di risorse idriche ed alimentari. L’Alleanza per le donne dell’Expo propone un impegno comune tra i  governi, il settore dell’industria e del commercio privato, e singoli individui per fermare tutti insieme l’attuale spreco di cibo. E’ un obbiettivo che può mettere insieme forze e componenti differenti e condurre a una situazione nuova e auspicabile da parte di tutti quelli che vogliono la salvezza del pianeta Terra come del Paese di cui siamo a tutti gli effetti ancora cittadini.


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