Giubileo 2015: il ruolo dei due redivivi Rutelli e Fisichella

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Nel prossimo Giubileo indetto da papa Francesco(270 giorni)  con ogni probabilità avremo l’onorevole Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma, come Commissario e monsignor Fisichella, designato dal Vaticano che si occuperà dell’organizzazione.  Francesco Rutelli ha il vantaggio di avere un’ottima conoscenza della capitale, pregressa esperienza nel l’organizzazione di eventi di tale portata, assenza di macchie giudiziarie e scandalistiche.

Ieri l’ex sindaco sul quotidiano romano Il Tempo dopo un paio di anni di esilio dalla politica ha disegnato un piano per la gestione degli autobus, interventi per la riduzione dell’abusivismo e percorsi dedicati ai pedoni.

E da parte sua monsignor Rino Fisichella sarà il prelato indicato da papa Francesco per organizzare l’Anno Santo.  Insomma due vecchie conoscenze sulla scena di quello che sarà per quasi un anno  l’avvenimento centrale sulla scena mondiale. Roma, nelle condizioni attuali, non è pronta a gestire milioni di pellegrini e non è sicuramente paragonabile  a singole giornate che la città si è trovata  a gestire di recente. E bisogna al più presto creare una cabina di regia che aiuti Rutelli a gestire il grandioso avvenimento religioso e mediatico.

Quanto a Fisichella, forgiato nell’eredità di Ruini, raffinato teologo ed oratore, autore di libri pubblicati  ha tollerato per anni le battute molto discutibili di Berlusconi senza mai esitare come soltanto un vero uomo di fede è capace di fare, è stato spietato e incisivo. Di fronte alla Corte di Cassazione che anni fa ha confermato la possibilità di sospendere la nutrizione per Patrizia Englaro ha sentenziato:”Eluana è una ragazza mandata a morte.” Per Fisichella la dottrina è variabile, inscalfibile per  Eluana, malleabile per Berlusconi. Tecnicamente ingegnoso per giustificare  l’eucarestia al divorziato di Arcore: “S’è separato  con la seconda moglie, per noi conta il matrimonio religioso in Chiesa.”

Una simile coppia sembra particolarmente adatta a gestire un avvenimento che farà di Roma di nuovo un grande centrale di attrazione mondiale e, se il governo Renzi darà al sindaco della capitale che le ha già chiesti, i 110 milioni di euro extra per far fronte alle spese per i turisti, i risultati  per una capitale che continua a vivere di politica ma anche di turismo e di televisioni potranno essere tali da meritare le sicure grandi fatiche che si dovranno fare da parte delle istituzioni cittadine, regionali e nazionali.


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