Giornalismo sotto attacco in Italia

Itai Dzamara, giornalista e oppositore
sequestrato nello Zimbabwe

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Era dal suo barbiere di fiducia, lunedì 9 marzo, nel quartiere di Glen View della capitale Harare. Sono entrati in cinque, farfugliando qualcosa a proposito di un furto di bestiame. Lo hanno costretto ad alzarsi, ammanettato e fatto salire su un furgone bianco con la targa coperta. Da allora di Itai Dzamara, giornalista, attivista del movimento Occupy Africa Unity Square, non si è saputo più nulla. I tentativi del suo avvocato di rintracciarlo sono stati finora vani, così come le indagini avviate dalla stazione di polizia di Glen Norah, cui i familiari avevano sporto denuncia per sequestro di persona.

Secondo attivisti vicini a Itai Dzamara, il giornalista è stato sequestrato dai servizi di sicurezza. Non sarebbe la prima volta, né per lui né per altri suoi colleghi, attivisti e difensori dei diritti umani, che hanno osato criticare il presidente-padrone Robert Mugabe e il suo partito, l’Unione nazionale africana dello Zimbabwe – Fronte patriottico.
Recentemente, Itai Dzamara aveva lanciato una petizione per chiedere a Mugabe di dimettersi dalla presidenza e convocare nuove elezioni.


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