Stringiamoci alla corte? No, giusto al suo presidente

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Il presidente della corte Enrico Tranfa si è dimesso dalla magistratura appena dopo aver firmato le motivazioni della sentenza che assolve l’ex premier. Ferrarella, giornalista tra i migliori in fatto e in diritto, dal Corriere garbatamente come sempre, espone: “…ha firmato. E poi si è dimesso. Per protesta. Con un gesto senza precedenti nella storia giudiziaria italiana… una scelta che svela così il suo radicale dissenso dalla decisione, maturata nella terna del suo collegio, di assolvere l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dalle imputazioni di concussione e prostituzione minorile che in primo grado ne avevano invece determinato la condanna a 7 anni di reclusione…”.

Giusto due considerazioni grossolane (dato che i motivi della sentenza stanno racchiusi in ben 330 pagine): di quellolì che era il nostro capo di governo e nel frangente si serviva d’utilizzazioni finali (ché le iniziali sono state vietate fin dal ‘58 dalla signora Merlin) dobbiamo cuccarci per oro colato che: a)non sapeva che la Ruby marocchina era minorenne b)gli risultava che era una nipote dell’allora capo di stato egiziano c)quale capo di governo   poteva dunque telefonare nel cuore della notte al capo gabinetto della Questura per chiedergli la cortesia di liberarla affidandola a persona (istituzionale) di sua fiducia (incidentalmente quella che oggi sta pure sotto processo per violazione Merlin)  d)da qui dunque il capo gabinetto che, siccome “mica poteva rifiutarsi di fare ‘sta cortesia  al capo di governo, no?! (cit. difensiva)”, ha provveduto immediatamente. A parte il dettaglio “la legge è uguale per tutti” (ché provateci voi, avendo il telefono privato del capo gabinetto, a comportarvi uguale)  tutto il resto ci può stare, no? Che ne pensate cari lettori?

Il Magistrato Tranfa non ha detto una sillaba. S’è limitato a dimettersi (è dal 1975 che è Magistrato e per andare in pensione gli mancavano ancora 15 mesi).  Tutti noi che di parole invece ne abbiamo dette troppe ancora non abbiamo trovato il modo per seriamente dimetterci. Per quanto mi riguarda ringrazio profondamente il Magistrato Tranfa che, dandoci l’opportunità d’applaudire il suo gesto, ha fornito a tutti noi altro po’ di speranza.


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