La Nazionale di calcio a Quarto. Su un campo che un tempo era di proprietà di un clan locale

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La Nazionale torna a Napoli,dopo sette anni per un match platonico,visto che la qualificazione per i mondiali e’ gia’da tempo ottenuta. Con l’Armenia attesi gol
inutili,anche se saranno consegnati alle statistiche dei mondiali di Brasile 2014. Gol più’ importanti i tifosi partenopei si aspettano arrivino fra qualche giorno nello scontro al vertice di campionato fra gli altri azzurri, quelli di Benitez, e la Roma. Ma solo un gol puo’ ritenersi veramente decisivo: gli uomini di Prandelli ( diciamo metaforicamente privi di Balotelli,che riesce sempre a rovinare tutto e a farsi equivocare ) lo hanno segnato alla camorra.

Mesi fa sottolineammo sul sito di Articolo 21 la valenza dell’idea di una squadra antiracket, per quel che nell’immaginario collettivo rappresenta il calcio. Il Nuovo Quarto per la legalita’ di passi ne ha fatti tanti. Aver portato la nazionale sul quel campo un tempo di proprieta’ di un clan locale vale quasi uno scudetto. Ma anche Prandelli deve sapere che l’allenamento di Quarto conta più’ della partita vera con l’Armenia. Un match qualunque si dimentica presto, gli azzurri sotto casa a dire che stanno contro i
prepotenti, dalla parte della gente onesta, no. Quell’allenamento con le pettorine rosse, verdi e blu’ rimarra’ impresso negli occhi e nei cuori di tanti ragazzi, che hanno maturato o sviluppato sentimenti di senso della comunita’,mentre la nazionale ha fatto il pieno di simpatia delle persone perbene non solo a Quarto,dove un uomo semplice di mezz’eta’ ha dichiarato al Tgr Campania:”Questa legalita’ ci ha ridato la dignita'”.


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