Civiltà giuridica e inciviltà politica

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I tg di martedì 8 ottobre – Intendiamoci: l’amnistia “suggerita” dal messaggio alle Camere del Presidente Napolitano merita alcune puntualizzazioni. In primo luogo una precisazione tra cronaca e storia recente; nella precedente legislatura, fino alle sue ultime battute, è stato il Pdl (oltre alla Lega) ad opporsi ad ogni reale tentativo di scalfire l’avvilente situazione in cui versano le nostre carceri. Che oggi il partito di Berlusconi-Alfano plauda agli inviti del Quirinale appare, più che un segno di resipiscenza, il portato di un disperato tentativo di restaurare l’ “agibilità politica” del Cavaliere. Anche l’atteggiamento rispettoso e deferente dei Tg Mediaset appare figlio della stessa sindrome. Per le testate di Cologno Monzese non sono “notizia” le precisazioni del Ministro Cancellieri che ricorda come in passato i reati finanziari non siano stati compresi tra quelli amnistiabili (affermazioni riprese, invece, dai Tg Rai e TgLa7). Che la partita aperta da Napolitano possa anche celare degli agguati, a prescindere dalla sua volontà, è un dubbio legittimo. Ma da qui a scagliarsi contro il Quirinale ce ne passa. Il Movimento Cinque Stelle ancora una volta ha passato il limite del buon senso e della buona creanza, dimostrandosi interprete  di una posizione che cozza sia con la civiltà politica, sia con quella giuridica che impone al Paese di operare sulla situazione carceraria. La risposta di Napolitano non si è fatta attendere: c’è “chi se ne frega” dei problemi reali e della tragedia che quotidianamente si consuma dietro le sbarre sovraffollate, perché ha in testa un pensiero “fisso” e solo quello. Per quello che vale, chi scrive ritiene che l’inciviltà che avviluppa l’intero Pese per la situazione carceraria vada superata, anche con provvedimenti di amnistia. Allo stesso tempo, sarebbe un grave segnale di inciviltà politica approfittare della condizione di sessantaquattromila  carcerati per  sferrare un colpo di spugna sul destino giudiziario del Cavaliere …

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