Renzi vira a sinistra, richiama Berlinguer e Gramsci. Un pò troppo per esser vero

0 0

Improvvisamente i renziani, anche se Renzi dice che non esiste una sua corrente, si scoprono di sinistra, anzi quasi di estrema sinistra. Sovversivi sarebbe troppo, ma ci siamo vicini. Le notizie che vengono fatte filtrare e che l’Huffington  Post raccoglie e rilancia dando una mano  alla candidatura del sindaco di Firenze a segretario del Pd, a premier, a sindaco di nuovo e perché no a parlamentare europeo raccontano di un Renzi  che compie una giravolta a 360 gradi.

 Abbandona il liberismo. Zingales e Ichino, chi sono costoro?
Nella corsa a segretario  guarda caso riscopre la sinistra, i suoi valori che  ha spesso sbeffeggiato abbandona il liberismo, pare non abbia mai conosciuto  Zingales e Ichino che sono stati i due “ consiglieri” più ascoltati, coloro che hanno scritto il suo programma quando ha partecipato alle primarie ed è stato sconfitto da Bersani.  E via Marchionne, solo un pallido ricordo, un errore di gioventù, l’incontro ad Arcore con Berlusconi,altro errore causato da inesperienza, comunque a fin di bene. Ora va a Piombino, città rossa, a presentare le sue proposte sul lavoro che non si capisce bene quali siano, modello scandinavo dice uno dei più ascoltati renziani della prima ora, il siciliano Faraone. Anche con i sindacati,la Cgil, perché Cisl e Uil, gli sono ( o meglio erano) visto il “nuovo” Renzi, un po’ antipatici può iniziare una luna di miele. Aveva attaccato Susanna Camusso e la Cgil dicendo che il Pd  era al seguito, che si doveva rompere, perché difendevano solo gli occupati ,ora invece si dice che “ spesso” difendono gli occupati e non i precari. “Spesso” è già qualcosa, comunque ci penserà Faraone a istruire Camusso e soci.  E la riforma delle pensioni targata Fornero che tanto è piaciuta al sindaco di Firenze? Beh, sì qualcosa va rivisto. Pensate i renziani mettono in campo anche il salario di cittadinanza. Ma non è ancora niente. Il sindaco, con i suoi collaboratori sta pensando di andare ad inaugurare un circolo del Pd, in quel di Cavrilia nell’aretino.

Da postdemocristiano a postcomunista,scavalca Veltroni, Fassino e Bettini
Indovinate un po’ a che sarebbe intestato questo circolo. Elementare  Watson, a Enrico Berlinguer. Insomma  Renzi che da post democristiano diventa post comunista. Non è ancora tutto, addirittura dopo la “ rottamazione” ora bisogna toccare le corde del sentimento, quella che Gramsci chiamava “connessione sentimentale. Basta ? No. Il mondo che Renzi vuol toccare, entrare in sintonia è quello che sta tra Cuperlo e Vendola. Uno degli ultimi in ordine di tempo a far campagna per Rerzi, Veltroni, che in lui vede  rivivere il Lingotto, il partito non partito, talmente fluido da essere evanescente si ritrova uno che si richiama a Granisci e Berlinguer. E chissà come la prenderanno Fassino, Bettini scavalcati a sinistra in un sol colpo. Dimenticavamo: da oggi Renzi ammette alle sue manifestazioni la presenza delle bandiere del Pd.Oil minimo che può fare uno che vuole diventare segretario di  quel partito. Un commento: un po’ troppo a sinistra, questo Renzi per essere credibile. Il troppo a volte stroppia


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21