Diffamazione. Ordine dei giornalisti: “Italia viola norme europee”

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condanna della Corte europea sui diritti umani l’Odg denuncia la grave situazione intimidatoria per i giornalisti italiani

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha emesso un comunicato in cui richiama l’attenzione – anzitutto quella del Parlamento – sulle querele per diffamazione definite ”troppo spesso intimidatorie e strumentali” e sul pericolo che la sanzione penale rappresenta (insieme alle spropositate richieste di risarcimento danni in sede civile) per l’indipendenza e l’efficacia della funzione giornalistica.

L’Odg segnala le sentenze emesse recentemente dalla Corte Europea sui Diritti dell’Uomo, che hanno stabilito come la carcerazione sia una pena spropositata per i giornalisti e vada a cozzare contro il diritto alla libertà di espressione del pensiero.

“Il Consiglio”, si legge nel testo, “chiede che vengano applicate le norme europee sulla libertà di stampa che non consentono l’incarcerazione dei giornalisti per reati di diffamazione. La mancata applicazione di queste norme ha già determinato gravi accuse all’Italia (ultima, in ordine di tempo, quella relativa a Maurizio Belpietro) e, in non pochi casi, anche condanne a risarcimenti”.

“La Corte europea ha stabilito”, continua l’Odg, “che nelle cause civili (sempre più spesso preferite a quelle penali), i risarcimenti che non tengano conto della situazione economica del giornalista diventano di fatto una limitazione del suo dovere di informare i cittadini”.

“L’auspicio è che il Parlamento rompa ogni indugio e dia concreti segnali almeno con la rapida approvazione della proposta di legge sulla diffamazione che, pur se non risolutiva, avvia un percorso per affrontare in maniera corretta il problema della tutela del diritto all’onore e di quello dei cittadini ad avere una informazione libera, rispettosa della verità e delle persone”, conclude il comunicato.

OSSIGENO


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