Partitissimo e governissimo

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Ho ricevuto molte reazioni alla mia manifestazione di contrarietà al Governissmio (“Mi caccio”).

Molti chiedono precisazioni. Volentieri.

  1. Quale alternativa? Il rifiuto netto di governare con Berlusconi doveva essere accompagnato da una disponibilità ad un governo “monouso”, magari dei saggi, con il solo scopo di modificare la legge elettorale per poi tornare al voto.
  2. Il PD, con le dimissioni di Bersani doveva convocare un congresso “ad horas” per evitare il “vuoto d’aria” e ritrovare un’identità  e un segretario (Barca, Renzi od altri). Questo avrebbe potuto non solo limitare il danno immediato, ma rilanciare subito il partito in vista di elezioni anticipate..
  3. Senza congresso, un chiarimento (spaccatura?) nel PD avverrà comunque con la votazione di fiducia al governo, forse nel modo peggiore con la cacciata dei dissidenti (a volto scoperto) e la permanenza dei 101 franchi tiratori (senza volto), con l’ovvio abbandono degli elettori contrari al Partitissimo e al  Governissimo.
  4. Tagliare con Berlusconi sarebbe il più grande servizio da rendere al Paese in crisi, perché avvierebbe un chiarimento finalmente netto della politica, anche se con soluzioni più lunghe. Mi preoccupa chi dice solo “facciamo presto” e non  “facciamo le cose giuste”, perché nell’illusione della scorciatoia, si rimandano i problemi,  aggravandoli nell’ambiguità.
  5. Ed è proprio l’ambiguità che sta massacrando la Sinistra: o si torna all’impegno chiaro per la giustizia sociale o avranno ragione quelli (Grillo in primis) che dicono che non c’è più differenza tra destra e sinistra.
  6. Cioè, non c’è più la Sinistra.

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