Di che sono “fatti” gli elettori?

0 0

di Nadia Redoglia
In Gran Bretagna un parlamentare s’è dimesso: dieci anni fa, per evitarsi il procedimento penale da eccesso di velocità e ripercussioni sulla patente, convinse la (oggi ex) moglie ad accollarsi l’infrazione. E’ veramente peso troppo gravoso da sopportare per la perfida (?!) Albione? No, molto più semplicemente è naturale conseguenza per chi possiede un minimo d’onestà intellettuale, oltre ovviamente a un senso della vergogna. In Gran Bretagna (ma non solo) si ritiene che se tale “infamia” poi è commessa da un parlamentare, è pesantissima aggravante indegna d’attenuanti. Stessa pena del contrappasso (e medesima “de rerum natura”) se l’è accollata la tedesca ministra dell’istruzione che, privata del titolo di dottore avendo lei “[nel 1980] simulato in maniera sistematica ed intenzionale prestazioni intellettuali che lei stessa non ha prodotto”, ha presentato le dimissioni.
“Sì vabbè” uno dice, ché sappiamo tutti che nel resto d’Europa…
Il resto d’Europa va bene sì (scritto in italiano) proprio perché, almeno da che è diventato civile, s’agisce in quel modo, mica perché imposto per legge, ma proprio perché i cittadini di quei Paesi si sono già “fatti” così.

La constatazione che moltissimi italiani, a tempi brevi dalle elezioni (fato volesse che ‘sto “brevi” diventasse il più breve possibile, ché ormai siamo in overdose da più mal tagliate “eroine”) si preoccupano (veramente!) perché ancora non sanno chi votare, dimostra a quanti -moltissimi- italiani, evidentemente già fatti come gli altri europei, non è stata fornita la certezza, manco indiziaria, sull’onestà intellettuale e sul senso della vergogna che, in via principale (a maggior ragione) ha da possedere per natura il candidato eleggibile.

PS Che il termine “eleggibile” (occhio ché vi vedo, amici lettori) vi abbia fatto sorridere è un brutto sintomo…


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21