E dopo Radio Anch’io, per favore cliccate su Teche Rai

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Era cominciato con un pezzo di satira il Radio Anch’io di questa mattina: Berlusconi ha detto che era la prima volta che parlava a Radio Uno in questa legislatura e Antonio Preziosi ha confermato. Senza nulla togliere alla professionalità dei giornalisti presenti, andrebbero ringraziati quegli ascoltatori che impavidi sono riusciti a bucare il rigido filtro alle domande, con le telefonate, gli sms.. E certo questa mattinata – diciamo – non resterà scolpita nella storia del giornalismo come fulgido esempio di libertà. Per contrasto, viene naturale di pensare al passato, per ricordare a noi stessi , ma anche al Presidente Tarantola e al direttore generale Gubitosi, da quale gloriosa storia arrivi a noi contemporanei ‘Radio Anch’io’. Basta cliccare su www.teche.rai.it , luogo di memoria e storia del servizio pubblico, diretto da Barbara Scaramucci. Così si potrebbe riascoltare qualche straordinaria prova di giornalismo radiofonico, quando conduttori di questa storica trasmissione erano grandi giornalisti come Gianni Bisiach, Stefano Gigotti, Empedocle Maffia, Giancarlo Santalmassi, Andrea Vianello, Margherita Di Mauro o Giorgio Zanchini. E ripercorrendo la lunga vicenda di questi anni alla radio, ci si troverebbe di fronte a bruschi avvicendamenti ai microfoni, molti dei quali frutto non di un accettabile spoil system, ma del brutale conflitto di interessi che ha condizionato anche Radio Rai negli ultimi 17 anni.


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