Sisma Emilia, aziende fanno firmare liberatorie in caso di crolli

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“Ciascun dipendente che ritiene opportuno continuare a svolgere la propria attività, libera la proprietà da qualsiasi responsabilità penale e civile”. E’ il testo di una lettera che i dipendenti di Forme Physique Srl, azienda del settore moda-abbigliamento di Carpi, si sono visti recapitare il 4 giugno, a pochi giorni dal terremoto che ha provocato danni a molte imprese della Bassa modenese. Secondo Cgil Emilia-Romagna questo è solo uno dei casi che vengono segnalati in queste ore, dopo l’ordinanza firmata dal capo della protezione civile del 2 giugno che attribuisce al titolare di un’impresa, in quanto responsabile della sicurezza, l’obbligo di acquisire la certificazione di agibilità sismica dei capannoni. “Il dramma nel dramma, stiamo ricevendo segnalazioni su alcune aziende che cercano di bypassare l’ordinanza del dipartimento della protezione civile, facendo firmare ai lavoratori liberatorie individuali sulla responsabilità civile e penale nel caso di danni provocati dal terremoto – ha spiegato Antonio Mattioli di Cgil Emilia-Romagna – Non ci sono aggettivi per giudicare un atteggiamento del genere se non quelli della irresponsabilità e dell’indecenza”.

Si contano ormai 638 scosse dall’inizio della sequenza sismica che dal 20 maggio scorso sta percorrendo la regione, delle quali 13 di magnitudo pari o superiore a 4. L’ultima, domenica 3 giugno alle 21:21. Nell’insieme, sono 24 le persone che hanno perso la vita e oltre 350 i feriti; quasi un milione gli abitanti coinvolti nei comuni prossimi all’epicentro, oltre 77.000 le imprese industriali e artigianali, a cui si aggiungono 14.000 imprese agricole.

A fare il bilancio è Paola Gazzolo, assessore regionale alla Sicurezza territoriale, protezione civile, Difesa del suolo e della costa, che oggi ha fatto all’assemblea legislativa un aggiornamento sulla situazione nei territori investiti dalle scosse di terremoto, dopo la prima comunicazione effettuata dal presidente della giunta, Vasco Errani, nella seduta del 23 maggio. Sono almeno 4.500 persone, un terzo dei quali volontari, e 1.150 vigili del fuoco impegnate nei soccorsi ai terremotati. Ci sono 15.574 posti letto disponibili, di cui 12.180 occupati (9.265 nei campi di accoglienza, poco più di duemila in strutture coperte, altri negli alberghi dopo la convenzione stipulata fra Regione e associazioni di categoria). Le scosse telluriche hanno provocato danni considerevoli alle strutture sanitarie: sono stati evacuati gli ospedali di Mirandola, Carpi, Finale Emilia, Bondeno e numerose residenze per anziani. Quasi 270 le scuole totalmente o parzialmente inagibili (le verifiche sono tuttora in corso).

“Ora – ha spiegato Gazzolo – il nostro primo obiettivo è censire con chiarezza l’entità dei danni su tutto il patrimonio edilizio, pubblico e privato, sugli stabilimenti produttivi, sulle scuole, sul patrimonio culturale e artistico. Per poter definire da un lato chi può e chi non può rientrare, e dall’altro per strutturare tutta la strategia successiva per la ricostruzione e il ritorno alla normalità. Vogliamo farlo nel rispetto di alcuni principi che per questa regione sono fondamentali: sicurezza, legalità, trasparenza, efficienza e rapidità. Ma, anche, con un pieno e reale coinvolgimento degli enti locali grazie a una governance adeguata, che sarà garantita dalla costituzione di uno specifico comitato istituzionale nel quale troveranno rappresentanza tutti i comuni e le province coinvolti dal sisma”. ( fonte Tmnews)


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